
Riceviamo dai consiglieri comunali di FdI Betsi Zacchei e Luigi Serafini e pubblichiamo
Con l’annullamento dell’ordinanza n. 231 del 23/09/2021, la maggioranza di Piazza Matteotti ha compiuto un altro passo indietro, sancendo la riapertura totale del centro storico alla circolazione di auto e moto, anche nei vicoli più suggestivi, sette giorni su sette, 24 ore su 24. Con l’avvio della bella stagione, questa decisione segna il trionfo di un’idea di “libertà” che rischia di danneggiare irrimediabilmente l’immagine turistica della città e l’economia delle attività locali.
Il primo e più grave effetto della nuova ordinanza è l’impossibilità per numerosi ristoranti del centro storico di utilizzare gli spazi esterni per l’allestimento dei dehors, con ombrelloni, tavoli e arredi. Un ritorno al passato che compromette la vitalità del centro e penalizza il lavoro di liberi professionisti e imprenditori, mettendo a rischio l’occupazione e l’indotto che tali attività generano.
La decisione di annullare l’ordinanza che limitava il transito in alcune delle vie più caratteristiche del centro storico – come via Antica, via Cavallotti, via Giordano Bruno – è stata presa senza tenere conto delle gravi ripercussioni economiche e turistiche che comporterà. Luigi Serafini e Betsi Zacchei, consiglieri del gruppo FdI, esprimono forte preoccupazione per le conseguenze di questa scelta.
“Con questo provvedimento, l’amministrazione ha sancito l’apertura indiscriminata del centro storico al traffico di auto e moto, giorno e notte. Non solo è stata eliminata la ZTL, una misura che, peraltro, andava contro le promesse della stessa amministrazione Sposetti di una sua rimodulazione, ma ora Tarquinia è ‘libera’ anche dal punto di vista del traffico, con un impatto devastante su alcune attività ristorative. Queste attività, che finalmente avevano potuto sfruttare gli spazi esterni, ora si ritrovano penalizzate, mentre i vicoli stretti restano inaccessibili a chi vuole gustarsi un po’ di tranquillità e ammirare scorci davvero suggestivi.”
L’ordinanza che vietava il transito in determinati orari era stata pensata per garantire pari opportunità a tutte le attività del centro, dando spazio anche a chi, senza piazze o isole pedonali prospicienti, non aveva la possibilità di sfruttare l’esterno. Inoltre, la misura aveva permesso di creare un ambiente più accogliente, simile a quello dei borghi più belli d’Italia, con tavolini e ombrelloni che arricchivano l’immagine turistica di Tarquinia.
“Il progetto della precedente amministrazione puntava a integrare commercio e turismo in modo armonioso, migliorando la qualità dell’accoglienza – continuano Serafini e Zacchei – ma evidentemente per questa giunta l’attuazione del progetto elettorale ‘Tarquinia libera’ vale più dello sviluppo economico e turistico della città.”
I consiglieri di FdI sottolineano inoltre le difficoltà già evidenti per i ristoranti e i bar del centro storico. “Privati di questa opportunità, molte attività rischiano di veder dimezzati i propri guadagni durante la stagione primaverile ed estiva, l’unica occasione per recuperare quanto perso nei mesi invernali. L’inverno appena trascorso è stato uno dei più difficili, con cali evidenti di clienti e incassi. È vero che la crisi economica ha investito un po’ tutti i borghi italiani, ma va detto che l’aumento del traffico nel centro storico non ha certo dato i frutti economici sperati dall’amministrazione Sposetti, anzi sta rischiando di compromettere l’immagine turistica della città. Per non parlare poi dei disagi per i residenti che già avevano difficoltà a parcheggiare e muoversi (per necessità) all’interno del centro, spesso costretti a fare difficili slalom tra le macchine in sosta selvaggia e a lasciare la propria auto a chilometri da casa”.
Serafini è Zacchei concludono chiedendo all’amministrazione Sposetti di adottare una nuova ordinanza che permetta alle attività di riutilizzare gli spazi esterni già dal mese di aprile, evitando la perdita di clienti e incasso o che quest’ultimi, i clienti, si trovino costretti a mangiare tra gas di scarico e rumori del traffico.
“Tarquinia non può permettersi di fare un altro passo indietro. La chiusura delle vie in alcuni orari, pensata dalla precedente amministrazione, non era solo una risposta all’emergenza Covid, ma un’opportunità per un futuro più prospero per il centro storico e per l’immagine turistica della città, simile a quella degli altri borghi medievali italiani, molto apprezzati dai visitatori. Non diciamo che le nostre scelte erano vangelo, tutto è migliorabile se si guarda ai pro e i contro dei risultati ottenuti, ma ‘annullare’ indiscriminatamente tutto ciò che è stato fatto solo perché fatto da altri, è davvero inconcepibile”.
