Giornate di fuoco per la sicurezza della privacy di milioni di utenti web, più o meno celebri, dal più anonimo degli user a Michelle Obama.
Come reso noto da Yahoo!, infatti, i dati almeno 500 milioni di utenti sarebbero stati rubati nel 2004: nomi, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita e password diventati bottino di un cyber attacco. Non sarebbero a rischio i dati di carte di credito o conti bancari, tipologia di dati che di solito non viene conservata nella rete oggetto di furto. Subito all’opera l’intteligence USA, che non manca di sospettare che dietro l’attacco possa esserci un’altra nazione, mentre anche l’FBI ha fatto sapere di continuare a indagare per trovare chi pone minacce alla cybersicurezza. Secondo alcuni esperti si tratterebbe della più estesa violazione di dati mai registrata nella storia.
Come detto in precedenza, problemi di segretezza della privacy on line stanno affligendo anche personalità di fama mondiale, a partire dalla First Lady americana Michelle Obama: un gruppo di hacker sarebbe riuscito a rubare informazioni “sensibili” dalla mail di un collaboratore esterno della Casa Bianca, Ian Mellul, compreso il numero di passaporto della First Lady, oltre ad altre informazioni.
Quello appena descritto non è che l’ultimo, in ordine di tempo, degli ultimi attacchi hacker ai dati personali del governo Obama. L’anno scorso alcuni pirati informatici avevano attaccato la mail privata di John Brennan, direttore della Cia, rubando alcuni documenti poi pubblicati da WikiLeaks, di recente la diffusione delle email dell’ex Segretario di stato Usa Colin Powell, che tra le altre cose definisce una “disgrazia nazionale” l’ipotetica salita di Donald Trump alla Casa Bianca.