Riceviamo e pubblichiamo
L’antica città di Vulci non è solo un luogo dove visitare le bellezze archeologiche e naturalistiche ma anche un immenso patrimonio culturale per gli studenti universitari di tutto il mondo. Sono infatti al lavoro dal mese scorso 18 studenti e due docenti dell’Università del Quinzlad a Brisbane in Australia, che fino a fine febbraio apprenderanno la storia dell’antica città di Vulci. Gli studi, con la collaborazione l’associazione culturale “Progetto Archeologico Alberese” di Grosseto, prevedono di far conoscere le tecniche di scavo, di restauro e di disegno presso il laboratorio di Montalto di Castro, e le varie tipologie di ritrovamento dei reperti del parco naturalistico e archeologico di Vulci. E’ stata infatti occasione per gli studenti assistere all’ultima scoperta avvenuta nei giorni scorsi presso la biglietteria del parco, dove gli archeologi hanno rinvenuto una tomba risalente all’ottavo secolo a.C. che stava per essere violata.
Gli studenti ogni mattina svolgono delle lezioni presso il laboratorio di restauro di Montalto, assistiti dal personale tecnico della Fondazione Vulci e dell’Accademia delle Belle Arti di Viterbo, imparando a prendere confidenza anche con le attrezzature dedicate al restauro dei reperti.
«Continuare ad investire su scavi, restauro ed esposizioni – afferma il sindaco Sergio Caci – sta facendo scoprire Vulci alle università di tutto il mondo, dagli Usa, all’Australia, passando per il Kazakistan. Una promozione che, oltre ad avere la presenza di studenti e studiosi durante l’anno, espone Vulci ad una vetrina internazionale».