La gara prende subito la giusta piega, tanto che il Sant’Agostino non impensierisce mai i padroni di casa, e anzi, dopo ripetuti affondi, il Voglia di Calcio ottiene un meritato rigore e passa in vantaggio.
Anche dopo l’1 a 0 è tutto Voglia di calcio, ma gli ospiti non sono dei più teneri e cominciano a mietere vittime in tutto il campo, tanto che il Preparatore Ferri ne paga le conseguenze, uscendo per infortunio dopo un entrataccia del capitano ospite.
Il primo tempo si chiude senza che i campioni in carica abbiano potuto dimostrare il loro valore, ma la ripresa inizia con una ghiotta occasione mancata dagli ospiti. I ragazzi di Pacini prendono le misure e continuano a colpire nei punti deboli gli avversari, che non riescono mai a contenere Vuolo e Salzano che, con i loro guizzi, procurano non pochi pensieri ai difensori.
Dopo una buona mezzora arriva, per il Voglia di Calcio, un secondo rigore e Vuolo si appresta con determinazione a chiudere la gara: soltanto che, a differenza del primo tempo, decide di cambiare la direzione del tiro e manca completamente l’obiettivo. Tracollo psicologico, i padroni di casa completamente in bambola, niente più possesso palla, niente lucidità, niente aggressività, niente di niente: mettono su un vassoio d’argento la partita agli avversari che di certo non si fanno pregare e gradiscono la generosità.
Il Sant’Agostino ringrazia e porta a casa i tre punti con una bella coccardona dorata.
Il calcio è una lezione di vita continua ed il consiglio per tutti quelli che hanno vissuto questi 80 minuti è questo: il vero uomo è quello che ogni volta che cade è pronto a rialzarsi, senza la paura di ricadere, perché la strada è piena di buche e questo è il minimo che ci possa succedere.