Prosegue su lextra, con un appuntamento natalizio, la rubrica curata da Vittoria Tassoni, la cui passione per la cucina – già intuibile dagli articoli che pubblicati su questo portale – diventa evidente sul proprio sito internet vittoriaincucina.it.
Il Natale è uno straordinario evento di studio antropologico per capire l’Occidente nel quale, solo in questo momento dell’anno, si assiste a una simile mobilitazione sociale. Nella Roma precristiana adventus significava la venuta, una volta l’anno, della divinità nel suo tempio: il Cristianesimo adottò il termine per designare l’incarnazione di Cristo: Adventus Domini. E pare che il tempo della vita, dal 25 Marzo al 25 dicembre, viva una tensione d’attesa, ed il compimento del ciclo dell’alimentazione segue questo attendere elaborando le conserve che saranno consumate nelle feste di natale. Un percorso iconografico che ci accompagna lungo questa trasformazione dal sacro al profano, a testimonianza che questa festa è saldamente inscritta nell’immaginario contemporaneo, anche se il suo significato originario si è radicalmente trasformato: è la liberazione dell’attesa, con la celebrazione della nascita di Cristo che diventa uno dei gesti più curati e ricchi di simbologia. Quale altra festività genera un marketing altrettanto mastodontico e al tempo stesso risveglia legami familiari dal sapore ancestrale?
Ma quali sono gli alimenti del Natale? Pani arricchiti di uvetta, canditi, torroni, pampepati, pangiallo: ogni regione ha i suoi dolci. Dolci con abbondante frutta secca, miele, fichi, pepe e zafferano, retaggio medievale e dei più abbienti giunto fino ai giorni nostri.
Pampepati
I pampepati – che venivano anche detti pampapati perché le suore li preparavano per il Papa – sono ricchi di frutta secca, cioccolato, fichi, uvetta passa, miele e pepe. Questa ricetta mi è stata data da Flora Artusi, moglie del Triestino.
Ingredienti
500 g di miele
500 g di nocciole sgusciate
500 g di mandorle pelate, tostate
500 g di noci sgusciate
700 g di uvetta
100 g di pinoli sgusciati
500 g di cioccolato fondente
1 pizzico di pepe
Farina 00
Procedimento
Scaldate il miele in una pentola capiente e, quando sarà sciolto, aggiungete la frutta secca, l’uvetta e, in ultimo, il cioccolato spezzettato: amalgamate tutti gli ingredienti e aggiungete 3 o 4 manciate di farina; mescolate bene e togliete dal fuoco. Mentre il composto è ancora caldo, formate dei mucchietti con le mani, bagnandole se necessario e battendo l’impasto sul tavolo per compattarlo. Cuocete in forno a 180° C finché la superficie non si colorisce. Se, una volta usciti dal forno, i pampepati risultassero un po’ “allentati” (allargati), stringeteli con le mani umide per ricompattarli.