Riceviamo e pubblichiamo
A Vitorchiano arrivano due defibrillatori, consegnati al Comune dall’Ares 118 Regione Lazio nella persona del dottor Pietro Lucchetti, tramite il gruppo comunale di Protezione Civile. Il progetto per un paese cardioprotetto, dal titolo “Accorciamo le distanze”, è promosso dall’Ares 118 e sostenuto dal Comune di Vitorchiano. Questo sabato sono stati formati 36 cittadini con un corso specifico per operatori BLSD, che saranno in grado d’intervenire in situazioni di primo soccorso e nel caso sapranno anche utilizzare i dispositivi DAE, cioè i defibrillatori.
“Accorciamo le distanze” è un progetto approvato dalla Regione Lazio nel 2017 per il miglioramento dell’assistenza sanitaria nelle isole e nelle zone del territorio regionale caratterizzate da difficoltà di accesso ai servizi sanitari. Prevede tre sottoprogetti specifici tra cui il “Miglioramento dei servizi sanitari nell’area dell’emergenza territoriale” affidato ad Ares 118. Con esso si intende assicurare una risposta tempestiva in situazioni di emergenza-urgenza nelle aree con difficoltà di accesso attraverso: il rafforzamento dell’offerta dei servizi di emergenza territoriale sia in termini quantitativi che qualitativi e il coinvolgimento delle comunità dell’aree con difficoltà di accesso mediante una formazione ad hoc di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare ai residenti che li renda protagonisti della loro salute.
“I defibrillatori saranno presto installati – dichiara Ruggero Grassotti, sindaco di Vitorchiano – e questo progetto rappresenta un importante passo in avanti per la salute e la sicurezza dei cittadini. Ringraziamo quindi l’Ares 118, il dottor Pietro Lucchetti e tutto il nostro gruppo comunale di Protezione Civile per il fondamentale lavoro che svolgono quotidianamente per salvare vite umane. Le persone che saranno formate attraverso il corso saranno in grado di praticare un’immediata rianimazione cardiopolmonare in caso di arresto cardiaco, aumentando notevolmente la possibilità di sopravvivenza dell’individuo colpito”.
In caso di arresto cardiaco, infatti, la rianimazione cardiopolmonare (RCP) eseguita dalle persone presenti aumenta il tasso di sopravvivenza di 2-3 volte, ma soltanto in un arresto cardiaco extra-ospedaliero su cinque viene iniziata la RCP. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che le persone con arresto cardiaco improvviso, se soccorse prontamente e in maniera adeguata, hanno buone probabilità di ripresa.
“L’importante – conclude Grassotti – è riconoscere la situazione di emergenza: chiamare il 118 ed agire con manovre che sostituiscano le funzioni vitali interrotte in attesa dell’arrivo dell’ambulanza; se è disponibile un defibrillatore, tentare di ripristinare il battito cardiaco con la defibrillazione. L’ampliamento della presenza di defibrillatori sul territorio e la formazione di quanti più cittadini possibile sono, quindi, il necessario complemento per supportare gli interventi di primo soccorso”.