Riapre l’area archeologica dell’antica città di Ferento, poco distante da Viterbo. I resti di quella che fu per secoli la “Civitas splendidissima” di Ferentium saranno nuovamente accessibili, grazie all’impegno dei volontari dell’associazione culturale Archeotuscia, nei giorni feriali solo nel pomeriggio, dalle 10.30 al tramonto nei weekend. Durante il periodo di chiusura è stata completata la pulizia del decumano e si è provveduto a curare l’intera zona visitabile: l’incantevole teatro romano con il meraviglioso colonnato, i resti delle terme, quelli della domus risalente al I sec. d. C. e l’intero tratto del decumano liberato dalle sterpaglie. Quattro pannelli fatti apporre da Archeotuscia nel 2019 illustrano le caratteristiche dei singoli monumenti. Le rovine della città romana di Ferento si trovano a circa 8 chilometri da Viterbo (bivio sulla strada Teverina).
Ferento romana sorse a seguito dell’abbandono dell’abitato etrusco di Acquarossa e assunse notevole importanza durante il periodo imperiale come raccontanoTacito e Vitruvio. La città divenne municipium, fu ascritta alla tribù Stellatina er nel I secolo d. C. raggiunse il massimo splendore con la costruzione di sontuosi edifici pubblici.Ferento è anche famosa per aver dato i natali agli antenati dell’imperatore Marco Salvio Otone, che regnò brevemente nel 69 d.C., nonché a Flavia Domitilla Maggiore, seconda moglie dell’imperatore Vespasiano e madre di Tito e Domiziano, entrambi imperatori di Roma. Dopo le invasioni barbariche divenne sede di diocesi dal VI-VII secolo. Ferento fu distrutta nel 1172 ad opera dei viterbesi a seguito da continue rivalità tra i due centri per il controllo del territorio.
Per le visite è necessaria la prenotazione debbono ed è obbligatorio rispettare le disposizioni previste dalle norme anti Covid 19.
Prenotazione visite Ferento: 328 7750233 – 339 2716872
Internet: www.archeotuscia.com – e mail: archeotuscia@gmail.com