Preziosa opportunità per gli amanti dell’architettura sacra e in generale gli appassionati di storia e arte di Viterbo: la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale ha infatti annunciato l’apertura al pubblico in via eccezionale del cantiere di restauro della Chiesa di Santa Maria in Gradi, nel capoluogo della Tuscia. L’iniziativa è in programma sabato 7 dicembre, dalle ore 10 alle ore 13 circa, con appuntamento al piazzale antistante la chiesa: prenotazione obbligatoria a: sabap-vt-em.eventi@cultura.gov.it.
La visita guidata al cantiere di restauro e agli scavi, a cura delle funzionarie della Soprintendenza, l’architetto Federica Cerroni e l’archeologa Beatrice Casocavallo, permetterà ai visitatori di ripercorrere le vicende costruttive del monumento e veder presentati i primi risultati delle indagini conoscitive.
Un complesso di valore storico e architettonico
La Chiesa di Santa Maria in Gradi è, infatti, un esempio di eccezionale valore storico e architettonico, particolarmente significativo nell’ambito della cultura del restauro e dell’architettura barocca: il complesso, nella sua configurazione attuale, è il risultato di secolari trasformazioni, periodi di abbandono, demolizioni e importanti interventi di restauro.
Originariamente convento domenicano duecentesco, probabilmente dotato di portico ligneo, il sito ha subito notevoli mutazioni nel corso dei secoli, già a partire dal XV secolo. Nel 1527 fu poi devastato dai Lanzichenecchi, nel 1703 danneggiato da un terremoto e nel 1730 venne radicalmente trasformato su progetto dell’architetto Nicola Salvi. Ulteriore curiosità: tra il 1877 e il 1993, la struttura fu destinata a penitenziario, per poi essere assegnata all’Università degli Studi della Tuscia.
Il restauro e l’apertura al pubblico
Risale proprio agli anni ’90 la volontà del Ministero della Cultura di avviare interventi significativi sul complesso, con un finanziamento iniziale di 10 miliardi di lire destinato al restauro della chiesa e alla sua conversione in Aula Magna dell’Università: i lavori sono proseguiti fino al 2007, anno in cui furono completati gli interventi programmati. Ora il Ministero ha rinnovato l’impegno per il restauro del monumento con attività in linea con le più recenti normative: sono in corso studi di vulnerabilità sismica e interventi di messa in sicurezza delle parti scoperte. L’apertura straordinaria del cantiere consentirà inoltre di osservare le emergenze archeologiche emerse durante le indagini preliminari.