Riceviamo e pubblichiamo
“C’è una coscienza ecologica ormai in tutti noi e per chi è veramente appassionato dell’acqua la canoa è l’unico mezzo che ne usufruisce in tutti i sensi. Spesso si conosce un tipo di canoa ma in realtà ce ne sono diversi: c’è quella da mare detta “da crociera” perché atta a lunghe distanze, quella da “fishing” da pesca perché mentre si sta sulla canoa si può tranquillamente prendere pesci anche di 40 chili, poi c’è quella da “polo” usata per un o sport simile al calcio ma giocato appunto con la canoa, inoltre ci sono quella da “slalom”, da “reacing” leggerissima in fibra di carbonio o quella olimpica che addirittura non raggiunge i 900 grammi”. Queste le parole pronunciate dal presidente del Panathlon Club di Viterbo, l’avvocato Andrea Stefano Marini Balestra, nel corso della giornata che il club ha voluto dedicare alla scoperta della “canoa” uno degli sport che hanno dato lustro nelle recenti Olimpiadi di Londra e che nelle sue diverse specialità è facilmente praticabile da tutti anche nel nostro territorio.
L’incontro organizzato dal Panathlon Club volto alla presentazione e alla storia della F.I.C.K. (Federazione Italiana Canoa Kayak) si è svolto presso lo scalo e il pontile sul lago antistante il ristorante “Da Corrado”, a Montefiascone Lago, dove sono state esposte numerose canoe, ognuna a rappresentare quelle utilizzate nelle varie discipline: velocità, canoa polo, mare, kayak, turismo e persino quella olimpica. Grande l’interesse e la curiosità dei numerosi presenti.
Non sono mancate dimostrazioni pratiche in acqua alla presenza del Delegato FICK per Viterbo Giancarlo Prosperoni, dell’esperto del kayak a livello nazionale Marco Caldera, del Consigliere Federale con carica di rappresentanza degli atleti Diego Bucci e di alcuni istruttori viterbesi Francesca Mochi, Cristiano Monzillo e Mario Bocci. Il primo a entrare in canoa è stato lo stesso Presidente del Club Marini Balestra.
Nel corso della giornata i vari ospiti hanno illustrato attraverso fotografie e video, le discipline olimpiche e le prospettive dello sport della canoa che sta registrando un sensibile aumento di interesse tra il pubblico. Da sottolineare due importanti novità preannunciate da Marco Caldera, esperto del kayak a livello nazionale: “La “paracanoa” diventerà uno sport olimpico e sarà molto bello poter assistere a questa nuova esperienza. La necessità di creare uno stadio della canoa ha portato tutte le nazioni a crearne uno e presto verranno costruiti tre canali in Italia, anche se è tutto top secret- precisa il dirigente sportivo che prosegue spiegando – uno sarà costruito a Roma nella zona a nord della capitale e verrà utilizzata una cava dismessa. Fin’ora per allenarsi l’inverno bisognava andare all’estero”.
Il dirigente sportivo Diego Bucci si è particolarmente soffermato sulla canoa da polo, uno sport simile al calcio in cui la palla si prende con le mani. “In questa disciplina l’approccio è molto più immediato. Sul Tevere, a Roma, si hanno difficoltà tecniche nel praticare questa disciplina cosa che, invece, non avviene dentro una piscina perché le canoe sono più corte. E’ uno sport di squadra, si gioca cinque contro cinque, ed è anche un’attività femminile. Ad oggi sono più le società di polo che di fluviale anche se non è uno sport olimpico”.
Mario Bocci, istruttore viterbese, ha illustrato i diversi progetti per sviluppare le attività nella nostra zona come il campus per la canoa fluviale che verrà organizzato in Friuli.