Questa mattina, il cuore di Viterbo ha battuto più forte: è iniziato il trasporto eccezionale della Macchina di Santa Rosa, un evento che ogni anno segna l’anima della città. Partita dai cantieri sulla Tuscanese, dove è stata custodita e preparata, la Macchina ha attraversato il centro, facendo una breve sosta a Piazza del Plebiscito prima di dirigersi verso le mura cittadine, dove sarà assemblata a Piazza San Sisto.
Una storia di fede e tradizione
La Macchina di Santa Rosa non è solo una struttura imponente, ma racconta la storia della piccola Santa Rosa e del legame profondo con la sua città. Il design di quest’anno, chiamato “Dies Natalis”, rappresenta Rosa nel suo ultimo momento terreno, con il suo corpo esanime ai piedi della grande scultura e la sua anima che risorge in Cristo, posizionata in cima alla Macchina. Tra queste due immagini, i volti di tanti cittadini viterbesi sono immortalati nelle statue che accompagnano Rosa nella sua ascesa al cielo, un toccante omaggio alla comunità locale.
Un capolavoro di ingegneria e arte
Alta 28 metri e con un peso totale di 5 mila chilogrammi, la Macchina è un vero capolavoro di ingegneria e arte. La base misura 4,30 metri per 6, mentre le statue, riproduzioni fedeli di alcuni viterbesi scansionati al computer, danno vita a un’opera unica. Per l’illuminazione, saranno utilizzate 700 fiaccole e migliaia di luci a LED, che faranno brillare la Macchina di una luce sacra, accompagnando Rosa e Viterbo in questa tradizione che unisce fede e spettacolo.