Riceviamo e pubblichiamo
Si svolgerà domenica 10 ottobre 2021, presso il “Balletti Park Hotel” di San Martino al Cimino (VT), il raduno degli arbitri e degli osservatori arbitrali di calcio a 11 della sezione AIA di Viterbo.
I fischietti della Tuscia si ritroveranno domenica mattina per iniziare al meglio la stagione sportiva 2021-2022. I radunisti saranno sottoposti ai quiz tecnici, mentre i test atletici per i direttori di gara si sono svolti sabato della scorsa settimana con risultati eccellenti. Il raduno sarà l’occasione per sfoggiare sulle magliette il nuovo logo dell’associazione italiana arbitri.
Importanti le novità introdotte dall’AIA nazionale in accordo con la FIGC, con la modifica dell’età per partecipare al corso arbitri che da quest’anno è dal minimo di 14 al massimo di 40 anni. Inoltre, viene introdotta la possibilità per i calciatori di continuare a giocare nella propria società sportiva e contemporaneamente di arbitrare.
“Quella che sta per iniziare è una stagione che deve essere di rilancio – dichiara Luigi Gasbarri, presidente della sezione AIA di Viterbo – dopo lo stop imposto dalla pandemia, il mondo del calcio dilettantistico si rimette in moto e anche il mondo arbitrale deve tenere il passo.
Per questo l’AIA nazionale ha lanciato un progetto importante – annuncia Gasbarri – quello del doppio tesseramento, che prevede la possibilità per ragazze e ragazzi, di diventare arbitri di calcio continuando anche a giocare nelle rispettive società sportive. Un progetto epocale – conclude Gasbarri – studiato per permettere ai giovani calciatori e calciatrici di arbitrare e che rappresenta il risultato di un percorso condiviso in ambito federale.”
In pratica, dai quattordici anni e fino al compimento dei diciassette anni di età, c’è la possibilità di arbitrare ed essere anche tesserati per una società calcistica, cosa questa che fino ad oggi era preclusa. Il calciatore e la calciatrice che vogliono essere anche arbitri, in questa fascia di età, possono infatti frequentare il corso arbitri e rimanere tesserati per una società di Settore Giovanile e Scolastico o della Lega Nazionale Dilettanti.
Una volta superato il corso per diventare direttori di gara, l’unica preclusione per l’arbitro – calciatore sarà quella di non poter dirigere gare relative ai gironi delle competizioni in cui sia presente la società per la quale è tesserato quale calciatore o calciatrice.