Viaggio a Orvieto per scoprire la loro ZTL: ecco come funzionano viabilità e parcheggi nel gioiello dell’Umbria

di Stefano Tienforti

È stato ed è tuttora il tema d’inizio estate della cronaca e delle discussioni tarquiniesi: la nuova ZTL varata dall’amministrazione per il centro storico cittadino è al centro del dibattito politico e di quello popolare e in settimana arriva in consiglio comunale tramite due mozioni presentate dall’opposizione.

Ma tra prese di posizione, difese, critiche e perplessità, lextra.news ha scelto di scoprire come, in realtà simili, è stato strutturato nel tempo il funzionamento di una zona a traffico limitato, per ampliare il dibattito e poter trarre spunti positivi da esperienze consolidate nel percorso appena intrapreso dalla città sulla strada delle limitazioni alla circolazione. E la prima tappa di questo viaggio è stata in Umbria, in quella Orvieto che viene spesso vista come modello e che, per caratteristiche anche urbanistiche e di conformazione, non è troppo dissimile da Tarquinia.

Nella città celebre per il suo Duomo, capolavoro dell’architettura gotica italiana, l’entrata in vigore della rilevazione elettronica degli accessi è avvenuta addirittura il 16 marzo del 2008, applicando un’ordinanza di qualche mese prima che ha suddiviso il centro storico in cinque differenti zone a traffico limitato (dal 2012 diventate quattro) sottoposte a controllo elettronico – con i residenti, titolari di permesso, che hanno diritto al transito soltanto nel loro settore – e una serie di vie e piazze riservate ai residenti ma senza controllo elettronico.

“Nel centro storico abbiamo creato da tempo un sistema ad anello di viabilità principale che gira attorno alla rupe – spiegano dal Comune di Orvieto – al cui interno c’è tutta una viabilità secondaria costituita da ZTL utilizzabile solo ed esclusivamente dai residenti o da altre categorie di veicoli come, ad esempio, il carico e scarico merci, con orari prestabiliti”.

Alcune di queste ZTL sono, come detto, regolate semplicemente con il classico segnale. Ad esse, si aggiunge l’installazione di quattro varchi elettronici per verificare il controllo degli accessi: due di questi, che riguardano una parte di corso Cavour, sono attivi H24, un terzo – che disciplina piazza Duomo – lascia aperta una fascia oraria mattutina di due ore e, infine, il quarto varco, situato in piazza Caen ancora verso un primo tratto del corso, ha una fascia oraria che consente gli ingressi differenziata in pase al periodo: in quello estivo, ma anche nei festivi invernali, la ZTL è attiva dalle 10 alle 16 e dalle 17 alle 22 e 30; nei feriali invernali traffico aperto H24.

“Quest’anno, con l’emergenza Covid, è stato un’eccezione: – spiega l’assessore a traffico e viabilità Carlo Moscatelli –abbiamo aperto di più, per favorire soprattutto le consegne a domicilio e le attività rimaste aperte. Nel momento più duro dell’emergenza, con la città blindata e la scarsa circolazione consentita solo con autocertificazione, ci sembrava dannoso costringere la gente a circolare a piedi, magari correndo il rischio di assembramenti. Anche perché lungo il corso e in altre zone del centro ci sono farmacie e generi alimentari: perché non far arrivare la gente in macchina il più vicino possibile? Aprire quando tutto veniva chiuso sembra un controsenso, ma ci ha consentito di agevolare anche i pochi commercianti che riuscivano a stare aperti”.

Entrando nella disciplina dei permessi, come detto, ci sono quattro differenti zone, e ogni residente può transitare H24 nella propria, per cui ha richiesto e ottenuto il contrassegno, sostando nelle aree previste. I residenti hanno diritto a un numero illimitato di permessi per i veicoli di proprietà, “anche se questo crea un po’ di difficoltà, e in prospettiva probabilmente lavoreremo per mettere un limite – spiegano da Orvieto – così come verrà revisionato il sistema di carco/scarico, limitandone l’orario, per evitare di disturbare chi fa servizio nei tavoli all’aperto”. Il contrassegno, che ha durata ventennale, è rilasciato dall’ufficio ZTL tramite presentazione di un’istanza in bollo: periodicamente vengono fatti dei controlli per ritirare il contrassegno a chi, pur non più residente o avente diritto, non l’ha riconsegnato, “ma con i numeri del personale siamo un po’ all’osso, e non è semplicissimo gestire tutto”. Anche perché il sistema di ZTL, dal rilascio dei permessi sino alle sanzioni, fatta eccezione per la postalizzazione dei verbali, è tutto gestito direttamente dalla polizia locale. Previsto anche il rilascio di pass di durata annuale a non residenti “domiciliati” e ai possessori di posto auto. Possono, poi, transitare nella ZTL senza autorizzazione velocipedi, ciclomotori, motocicli e veicoli di sicurezza e soccorso, mentre è richiesta l’autorizzazione per i veicoli del trasporto pubblico locale e quelli degli enti pubblici e di pubblico servizio. Ci sono, poi, pass particolari per artigiani, taxi e NCC e altre categorie, oltre che naturalmente disabili e medici. Possono, infine, transitare previa apposita richiesta o comunicazione, i clienti delle strutture ricettive del centro storico.

Quella della ZTL a Orvieto è, come detto, una storia ormai consolidata, con l’attivazione dei varchi avvenuta nel 2008. “Quando decidemmo di installare i varchi con telecamere – spiegano ricordando la procedura seguita – presentammo un progetto al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in cui si dichiarava il tipo di telecamera utilizzata e si spiegava il piano di viabilità con tutti gli orari, i permessi consentiti ecc. Il Ministero entra nel merito del progetto, lo analizza: quando presentammo il primo, nel 2006, ci sollevarono delle perplessità soprattutto su alcuni tratti, con vie laterali che si intersecavano e di fatto vanificavano il varco. Ci fecero notare che il sistema faceva acqua un po’ da tutte le parti, per cui dovemmo rivederlo e trovammo una soluzione facendo uno studio anche sui sensi di marcia. Lo ripresentammo, fu approvato e allora partirono le procedure di richiesta di pass e contrassegni, sulla base del regolamento approvato in consiglio comunale: a quel punto, facemmo un periodo di pre-esercizio, con il varco attivo che però non sanzionava ancora e la presenza di un vigile che informava sul funzionamento del sistema: non tanto per una ZTL H24, ma per una a fasce orarie la comunicazione e l’informazione diventa fondamentale”.

A facilitare il compito nello studio della viabilità di una città come Orvieto è, però, il sistema di parcheggi esterni, strutturato a partire già dalla fine degli anni ’80. In quegli anni si investì molto, soprattutto con finanziamenti della Regione Umbria, per il risanamento della rupe e furono realizzate opere importanti, a partire dal parcheggio del Campo della Fiera, che poi a inizio anni ’90 ha visto anche l’arrivo degli ascensori. Ora quella struttura, e altre che circondano la città (tutte a gestione diretta del comune, fatti salvi gli affidamenti dei servizi di sorveglianza, pulizia e, dove richiesto, presidio), permettono di avere circa 1.200 posti auto e un sistema comodo per il visitatore di arrivare in poco tempo e senza fatica direttamente in centro. “Sono sufficienti a gestire tutto il flusso di visitatori?”, è l’ultima cosa che chiediamo. “Sì e no: – rispondono – un’integrazione non sarebbe male”.