Riceviamo e pubblichiamo
Grande successo di adesioni per “Vestimenta Historiae”, i workshop avanzati di costumistica storica promossi dall’Ente Sagra delle Castagne di Soriano nel Cimino in collaborazione con la Pro Loco e con il patrocinio del Comune. Grazie alle numerose candidature pervenute da tutta la provincia di Viterbo e dalle regioni confinanti, soprattutto dall’Umbria, la partecipazione ai singoli moduli è stata estesa a due uditori, che vanno ad aggiungersi ai dieci corsisti ammessi dopo un’attenta selezione.
Come da programma, si è svolta lunedì 29 novembre 2021 la lezione inaugurale del progetto, alla presenza di Antonio Tempesta, presidente dell’Ente Sagra delle Castagne e del vice presidente della Pro Loco, Maurizio Micci. Le docenti – la storica del costume Elisabetta Gnignera e la maestra confezionista e modellista Jeana Fotu – hanno illustrato ai partecipanti l’evoluzione dell’abbigliamento nella prima metà del XIV secolo e le tecniche modellistiche e lavorazioni artigianali necessarie alla realizzazione di una veste femminile trecentesca della prima metà del secolo, come desunta dall’iconografia del celebre pittore senese Ambrogio Lorenzetti (1290-1348).
Durante questo primo modulo di “Vestimenta Historiae” i corsisti si devono misurare con l’ambizioso obiettivo di assemblare, confezionare e decorare in poche ore (14 in totale) una cotta femminile trecentesca di ambito aristocratico in un tessuto analogo ai tessuti serici a opera minuta, ossia di seta con motivi geometrici di moda nel XIV secolo.
Al termine dei workshop il manufatto realizzato sarà esposto, insieme agli altri tre ensemble di indumenti storici, in una mostra che avrà lo scopo di valorizzare i risultati del progetto formativo che pone Soriano nel Cimino all’avanguardia in tutto il Lazio “per la lungimirante operazione – spiega Tempesta – volta a creare una più ampia coesione tra le maestranze artigiane non soltanto della provincia di Viterbo ma di quella sorta di macro regione costituita da alto Lazio, bassa Umbria e bassa Toscana, oltre ogni campanilismo e in nome di un network del ‘ben fare’ che colloca a buon diritto le istituzioni sorianesi promotrici nell’empireo dei virtuosi, per dirla con Dante Alighieri, di cui si sta per concludere l’anno che celebra i 700 anni della sua morte”.