La proiezione del film “Usil lupuce falado” (1979) al Cinema Etrusco di Tarquinia il 30 marzo u.s. è stato un evento affollato ed apprezzato, per l’affettuoso ricordo dedicato ad Emilio Valerioti, pioniere del settore cinefotografico (oggi in grande voga) e per la visione illuminante di un momento importante della non più recente storia sociale della città. Il momento delle aggregazioni che vedevano formarsi gruppi entusiasti, nella musica, nell’archeologia, nella stampa, nell’audiovisivo, nello sport ed in tutta la cultura in genere.
Grazie al gestore del Cinema Etrusco (DG Consulting) ed alla disponibilità di Antonietta Valerioti si è potuto rivedere il primo film ideato e realizzato completamente nei luoghi così suggestivi della cittadina etrusca. Tutti hanno riconosciuto le più belle panoramiche, i principali monumenti e le varie aree archeologiche che hanno fatto da sfondo alla storia thriller, in particolare la misteriosa Villa Bruschi Falgari e le tombe etrusche in cui sono state girate le scene più impressive e determinanti per la sua riuscita. Non sono mancati scorci di vita quotidiana di quell’epoca, ravvivati dalla recitazione degli attori locali.
In una sala completamente piena, un audio con fermi immagine ha subito diffuso l’affettuoso saluto di Riccardo Cecchelin, soggettista ed attore del film, purtroppo assente per malattia. Dopo la gradita ed applaudita proiezione, con la presentazione di Stefano Tienforti, in molti hanno ricordato la figura di Emilio Valerioti. La figlia Antonietta ha ringraziato, commossa delle grande partecipazione. Leandro Piccioni, compositore della colonna sonora ha ricordato i mezzi scarsi e di fortuna a disposizione allora (oggi con le nuove tecnologie del digitale si può tutto e subito). Sandro Celli, Assessore al turismo, ha ricordato di quando aveva lavorato come cameraman con un maestro come Valerioti a Telepegaso. Pino Moroni, che aveva girato con Emilio altri corti, ha evidenziato le misteriose atmosfere naturali e ricreate del thriller etrusco. Maria Cappuccini ha ricordato gli scomparsi Luciano Benetti, Leonarda Bettarini e Dino Battistoni. Roberto Antenore ha ricordato come in una scena clou colpì veramente al capo Luciano Benetti con una statuina etrusca che si frantumò. Di Giancarlo Palumbo (interprete anche di Jesus Christ Superstar) si è ricordato che aveva interpretato con innata professionalità un personaggio molto complesso.
Molti si sono trattenuti a lungo dopo il film a ricordare la prima proiezione del 1979, che aveva colpito per la sua veridicità in un ambiente locale che non vedeva da tempo fatti di sangue e di mistero.