(f.e.) Università Agraria: venerdì il giorno della verità. Alle ore 19.00 si capirà, all’interno del consiglio di amministrazione, il futuro dell’ente di Via Garibaldi e se si aprirà, come molto probabile, una crisi politica, che potrebbe avere risonanza anche in comune.
Nel corso dell’assise il presidente Alberto Blasi dovrebbe formalizzare le dimissioni all’intero consiglio dopodiché passeranno venti giorni nel corso dei quali il presidente potrà ritirare le dimissioni, se le forze politiche di maggioranza riusciranno a risolvere la crisi che ha portato il numero uno di palazzo Vipereschi a dire stop ad un’amministrazione insediatasi solo dieci mesi fa. Il tempo massimo per risolvere tutti i nodi è, quindi, il 15 settembre. Dal 16 le dimissioni saranno pertanto ritenute irrevocabili e si procederà con lo scioglimento del consiglio e la nomina del commissario fino a nuove elezioni.
Durante la conferenza dei capigruppo di giovedì scorso (18 agosto) le forze di opposizione hanno chiesto spiegazioni sulle motivazioni delle dimissioni ma il presidente Alberto Blasi si è riservato di svelare tutto in assise. Un’assise, dunque, che vedrà l’opposizione compatta mettere a nudo le difficoltà di un’amministrazione che fattivamente non è mai partita, presa nelle morse di beghe interne fra le forze di coalizione ma anche all’interno del Pd. Difficoltà anche nella gestione finanziaria dell’ente, secondo la ricostruzione dell’opposizione, che però non avrebbero giustificazione dal momento che il Presidente Blasi è stato per dieci anni all’interno della precedente amministrazione.
Durissimo il commento dell’opposizione. “Difficile commentare dieci mesi di inaffidabilità amministrativa, di lotte interne, di distacco dai cittadini, di un immobilismo pericoloso ed indecoroso per l’ente. Non vediamo l’ora di ascoltare le motivazioni che hanno portato il Presidente a dimettersi, sperando che Blasi ratifichi il tutto senza tornare indietro e collezionare l’ennesima figuraccia. La speranza è che si possa presto tornare alle urne per il bene della città e della stessa Università Agraria”. Non resta che attendere dunque gli sviluppi di una situazione rovente.