Riceviamo e pubblichiamo
Continuano gli step che intensificano il rapporto di collaborazione tra Università Agraria di Tarquinia e Università degli Studi di Milano – dipartimento di etruscologia. Durante l’ultimo Consiglio dell’Ente, è stata approvata la convenzione per la collaborazione scientifica tra le due realtà, obiettivo la promozione e l’incremento delle campagne di scavo condotte dall’ateneo meneghino sui terreni del pianoro della Civita, luogo dove sorgeva l’etrusca Tarquinia, ed oggi sotto la diretta gestione dell’Università Agraria.
Dopo aver risolto il problema dell’assenza dei locali dove poter custodire e catalogare i reperti rinvenuti duranti gli scavi, mettendo a disposizione le strutture dell’Ente presso Palazzo Vipereschi, l’Università Agraria e l’Università degli Studi di Milano – dipartimento di etruscologia danno il via ad un importante convenzione di collaborazione scientifica nel settore degli scavi archeologici e della loro valorizzazione al fine di promuovere non soltanto le attività di scavo sul campo ma anche il progetto europeo T.Arc.H.N.A. ovvero una piattaforma di accessibilità e valorizzazione del patrimonio culturale tarquiniese compreso quello disperso nei Musei stranieri.
La direttrice degli scavi di Tarquinia nonché responsabile del progetto per l’Università degli Studi di Milano- dipartimento di etruscologia, la professoressa Giovanna Bagnasco Gianni ha più volte ribadito che il progetto di convenzione che si va concretizzando è destinato a costituire per la comunità tarquiniese un’occasione unica di eccellenza, creando nuovi spazi di visita e permettendo una diversificazione ulteriore delle già ricche aree di interesse che il territorio di Tarquinia offre.
Per il Presidente Alessandro Antonelli “musealizzazione degli scavi, intensificazione delle campagne di scavo viste come attrattore per i turisti, nonché elemento qualificante dell’area archeologica del Pianoro della Civita, partnerariato scientifico su obiettivi concreti, questa la nostra risposta sulla Civita. A chi distribuisce parole al vento con dossier puerili rispondiamo con i fatti con il rispetto e il riconoscimento dimostrato dall’Università di Milano che sa riconoscere i nostri sforzi quotidiani, c’è che si riempie la bocca di proclami e chi mette in campo fatti quotidiani che danno risultati importanti, dispiace vedere politici di rango e amministratori di Enti importanti accorgersi degli Etruschi solo grazie al clamore dei giornali o delle televisioni. Irresponsabile togliere i fondi sulla cultura, assurdo pensare che gli Enti locali minori possano sobbarcarsi integralmente il peso della valorizzazione di questi siti. Quanto accaduto a Pompei è la punta di un iceberg che purtroppo viviamo continuamente sulle aree archeologiche di tutta Italia, compresa Tarquinia. Basta con lo scarica barile, occorrono politiche nazionali in cui turismo e cultura divengano “industria” principale del nostro Paese”.