Riceviamo da Pietro Serafini, segretario del gruppo civico Idea e Sviluppo, e pubblichiamo
La presente iniziativa del Gruppo Civico “Idea e Sviluppo” non è finalizzata alla stucchevole critica politica sulla gestione degli Enti e della “cosa pubblica” in generale, ma a richiamare l’attenzione di tutte le Forze Politiche e soprattutto dei cittadini-utenti su una situazione surreale riguardante le vicende amministrative dell’Università Agraria di Tarquinia degli ultimi anni, frutto di una visione vetero-politica foriera solamente di paralisi operativa.
L’Ente è ancora considerato una sorta di “appendice” gestionale del Comune. Ad esso vengono applicati gli stessi criteri gestionali (Presidente, Consiglio, Giunta esecutiva, Presidente del Consiglio, Assessori) e per esso vengono utilizzati gli stessi metodi elettivi (candidato presidente, liste politiche di “appoggio”). Tutto ciò contrasta con le nuove regole, stabilite dalla legge n. 168/2017.
Da tempo l’Ente avrebbe dovuto dotarsi di un nuovo STATUTO e di un nuovo REGOLAMENTO operativo, con diversi criteri elettorali. Se è vero che le Università Agrarie continuano a gestire “beni demaniali” (uso civico), è altrettanto chiaro che possono e devono operare secondo regole più agili di diritto privato, non paragonabili a quello che attengono al funzionamento del Comune.
Sull’Amministrazione dell’Università Agraria non sussiste più alcuna funzione di controllo e di indirizzo della Regione Lazio o del Comune, così come è la competenza giurisdizionale è di carattere ordinario e non più speciale.
Le ultime due amministrazioni non hanno posto in essere alcuna iniziativa concreta per adeguare la gestione dell’Ente alle nuove indicazioni legislative, anche se dal punto di vista fiscale ed in termini parzialmente contraddittori hanno adottato le regole di “fatturazione” commerciale di tipo privatistico. Ancora una volta, quindi, si effettueranno le elezioni secondo le vecchie regole in una anacronistica situazione di contrapposizione politica, che determinerà una nuova paralisi amministrativa, della quale forse è stata anche vittima la stessa Amministrazione uscente.
Per superare definitivamente tale situazione assurda ed in qualche modo illegittima sarebbe opportuno abbandonare per una volta le vecchie logiche di “partito” e le infruttuose contrapposizioni. Proponiamo, quindi, una Amministrazione che sia emanazione di tutte le Forze ed i Gruppi politici, eletta attraverso una lista unica ed un Presidente designato da tutti, che sia portatore dell’esperienza e delle necessarie competenze amministrative per adeguare l’Ente alle nuove regole gestionali ed avviare un percorso di risanamento economico e patrimoniale.
Tale impegno dovrà avere una durata massima di 18 mesi, salvo ritornare alle elezioni con nuove regole (Consiglio di Amministrazione, frutto di varie liste senza l’indicazione preventiva del Presidente, che verrebbe eletto dallo stesso Consiglio) con diversi Organi gestionali e nuove modalità di funzionamento. Speriamo di poter contribuire a tale soluzione e rimaniamo a disposizione nell’interesse dei cittadini-utenti-elettori, anche per le migliori scelte possibili.