Riceviamo da Alessandro Sacripanti (FdI) e pubblichiamo
“Leggo oggi sulla stampa della situazione dell’Università Agraria di Tarquinia e delle fantasiose dichiarazioni dell’ex Presidente Alberto Tosoni” cosi riferisce Alessandro Sacripanti di Fratelli d’Italia – “Fare chiarezza è sempre difficile soprattutto se ci sono tanti argomenti da illustrare. Con l’uscita di Tosoni dall’Università Agraria, che tenta di dare la colpa agli altri di una situazione che lui stesso ha creato e non ha saputo gestire, ora è tempo di spiegare ai cittadini come stanno veramente le cose. Intanto diciamo che sono rimasto in Giunta in questo anno, è stato solo per dare seguito al programma di stabilità economica e di risanamento dell’ente che ci portavamo dietro dall’amministrazione Borzacchi, ed in particolare per continuare ad essere la voce dei tanti cittadini che quotidianamente chiedono risposte. Un lavoro che è stato spesso faticoso e complesso, perché sempre poco collegiale da parte di Tosoni, ma essere al servizio della comunità è anche battaglia per le ragioni di tutti. Infatti dal primo giorno il Presidente Tosoni ha voluto far sentire il suo ruolo dall’alto del suo gradino. Ho cercato di dare continuità al grande lavoro che aveva dato ottimi risultati, anche insieme a lui – aggiunge Sacripanti – ma ad un certo punto Tosoni ha iniziato ad andare in una sola direzione, la sua direzione senza ascoltare o coinvolgere nessuno. Per senso di responsabilità ho guardato solo al bene del paese, nel rispetto di quel mandato di ricondizionamento economico dell’ente che è ormai noto a tutti. Ho rinunciato all’indennità di carica come del resto gli altri colleghi, mantenendo il profilo iniziato sei anni fa con l’elezione del 2017. Sono tanti gli episodi che in questo anno di amministrazione hanno rovinato il tanto buon lavoro realizzato. – continua Sacripanti – Ho cercato da solo in Giunta, praticamente contro tutti, di portare il giusto equilibrio, poco ascoltato e spesso contrastato soprattutto dal Presidente Tosoni che invece di tenere il timone a dritta è andato alla deriva. Abbiamo provato anche con gli altri Consiglieri del mio gruppo Agraria Tricolore, in tutti i modi a dare suggerimenti senza essere assolutamente ascoltati e ha voluto andare avanti senza mai confrontarsi. Ricordandogli spesso le sue promesse in campagna elettorale sono state, volte solo a prendere il forte consenso del nostro gruppo. Voglio citare dei fatti già noti alla stampa che mi hanno visto essere totalmente estraneo. La vicenda della denuncia al Comune dove Tosoni in modo arbitrario ha dato mandato ai legali senza passare dalla Giunta. Un atto personale che ha visto l’Università Agraria perdere la causa e che costerà migliaia di euro a tutti i cittadini.
Il fatto di voler cambiare la storica sigla di Confagricoltura con altro sindacato agricolo. Un atto portato avanti battendo i piedi come un bambino di fronte alla cioccolata. Più di una volta mi sono sentito dire in Giunta dal Presidente “se non ti sta bene lo votiamo lo stesso perché ho i numeri per farlo”. Io sul cambiamento di sigla ho chiesto di discuterne meglio e di aspettare qualche giorno. Ma il Presidente molto astuto, mentre ero impegnato nei soccorsi in Toscana tra gli alluvionati, si è sbrigato a fare una riunione di Giunta e a farselo votare dagli altri, in barba alla coalizione che lo ha sostenuto alle elezioni.
Prendo spunto anche da un tema attuale nazionale, sulla contrarietà alla carne sintetica. Voglio ricordare che avevo presentato un progetto all’Università Agraria per portare la nostra pregiata carne maremmana sui tavoli delle nostre famiglie. Un percorso interessante a km.0 che il 21 settembre 2023 avevo protocollato all’attenzione della Giunta Esecutiva dell’ente. Una filiera corta verso i supermercati locali a prezzo concorrente con un prodotto di qualità a vantaggio dei cittadini che avrebbero potuto avere la possibilità di scegliere in serena sincerità cosa portare nelle proprie case. Un progetto che non ha avuto seguito nonostante le mie continue richieste al Presidente Tosoni di portare in Giunta la discussione. Un progetto lasciato nel cassetto senza volerne nemmeno parlare o modificare i contenuti. Poi andando avanti si è ben capito perché le mie, e le nostre proposte non avessero seguito. Tosoni faceva suo, tutto quello che poteva renderlo più visibile e censurava quanto poteva fargli ombra perché non farina del suo sacco. Diversamente sono passate richieste presentate da altri Consiglieri dove lui aveva più manovrabilità politica. Anche sui bilanci, ed è tutto scritto, avevo sollevato più di una perplessità sui numeri e dati anche se avallati dal Revisore dei Conti, ma anche qui buio totale alle mie richieste. È chiaro che di fronte all’ennesima sfrontatezza di Tosoni sul fatto che anche senza il mio voto faceva quel che voleva, ho detto no. Le mie dimissioni da Vicepresidente e Assessore sono state solo un chiaro messaggio alla comunità di un non attaccamento alla poltrona, ma di sincera trasparenza. Invece scopro che Tosoni stizzito nel giorno che mi sono dimesso pubblica un Decreto di revoca nei miei confronti, quasi a mettere di nuovo in evidenza la sua autoritaria arroganza fatta sua fino all’ultimo minuto. Un gesto che si commenta da solo, anche verso chi gli suggerisce certi comportamenti.
Non voglio andare troppo avanti in questo comunicato che avrà altro seguito – prosegue Alessandro Sacripanti – ma era corretto spiegare con alcuni passaggi come si è arrivati a questo punto. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i dipendenti dell’ente con cui ho collaborato con attenzione e professionalità, molti dei risultati li abbiamo ottenuti grazie al loro lavoro sia dagli uffici che alla Roccaccia. Leggo anche che è stata pubblicata la data delle elezioni al 21 aprile prossimo, per il rinnovo del Consiglio dell’Università Agraria. Alberto Tosoni ha voluto ingiustamente Interrompere questa amministrazione a danno della comunità di Tarquinia e se ne prende tutte le responsabilità. Io ci sono insieme a tutti voi – conclude Alessandro Sacripanti – per riprendere insieme in mano l’Università Agraria con la serietà e l’umiltà che ci contraddistingue.