Riceviamo e pubblichiamo
“In corso di realizzazione nuove recinzioni a difesa delle zone boschive”. Commenta l’Assessore al patrimonio Alberto Blasi. “Un impegno che risponde a due esigenze: la difesa del patrimonio dell’Università Agraria e le modalità di allevamento allo stato brado. Le sezioni boschive, passato il periodo necessario post taglio infatti sono assegnate in fida pascolo agli allevatori locali, nonché utilizzate per il nucleo di maremmana in purezza gestito dall’Università Agraria. Barriere classiche in legno e filo spinato con varchi di accesso.
Nell’ultimo anno realizzati oltre 6.5 Km di recinzioni nelle sezioni denominate “Araccia”e “Caprarecce”, eseguite manutenzioni su altri 20 Km di stecconate. Ricordiamo che le recinzioni totali esistenti nel patrimonio dell’Ente raggiungono la lunghezza di 100 Km, in linea retta un tratto che va da Tarquinia a Roma e oltre. Per mantenere in essere un simile fondamentale presidio, decisivo l’utilizzo di personale dell’Ente specializzato, che ciclicamente si occupa di questa attività. Un risparmio economico pari quasi all’80% rispetto all’affidamento a ditta privata.
Una programmazione che va avanti da anni, che ci ha permesso di risolvere problemi strutturali legati alle difficoltà logistiche e alla carenza di risorse, il tutto nonostante il continuo verificarsi di atti vandalici con taglio del filo spinato e abbattimento del legname usato, spesso per attività illecite.
Un’implicita risposta a chi parla di carenza di progettazione e programmazione, nonché a coloro i quali guardano all’utilizzo del personale interno come costo non produttivo. Teorema smentito dai numeri. Ridurre i costi è un vantaggio per l’Ente, in questo caso la scelta migliore per tutelare il nostro patrimonio boschivo”.