Riceviamo e pubblichiamo
“La realizzazione di lotti di terreno, la concessione mediante contratti pluriennali, riserve per la conversione in regime biologico: le scelte operate dall’Ente si confermano in linea e funzionali alle poche certezze legate alla nuova PAC e alle indiscrezioni sul nuovo PSR Lazi”o. Spiega Maurizio Leoncelli, Vicepresidente dell’Università Agraria.
“Confermata ad esempio l’esenzione dalle misure sul greening rispetto a chi ha già convertito in regime biologico. Sul punto i dati sono confortanti. Rispetto ai terreni seminativi afferenti alle proprietà collettive gestite dall’Università Agraria sono quasi 1000 gli ettari già convertiti in regime biologico dai privati, ai quali vanno sommati i 300 gestiti direttamente dall’Ente mediante il suo Centro Aziendale. In totale 1300 Ettari di proprietà collettive in regime biologico, un risultato straordinario che significa maggiore redditività presente e futura per gli agricoltori, minor uso di agenti chimici in agricoltura, tutela del consumatore e dell’ambiente.
Tutto questo grazie a bandi pubblici, rivolti ed a vantaggio del mondo agricolo, ovvero di chi realmente è operatore del settore, garantendo comunque un maggior gettito economico all’Ente. Particolarmente significativo il dato dei terreni posti al confine con Monte Romano: zone scarsamente antropizzate, con paesaggi incontaminati, dove il biologico è la regola, con grande attenzione all’allevamento soprattutto della razza maremmana. La scelta biologica, non è solo un vantaggio economico, ma anche un’occasione per tutelare il territorio mantenendo il fascino dei luoghi e garantendo le persistenze legate altresì alla biodiversità animale. Ciò detto è fondamentale raccogliere quante più informazioni possibili su PAC e PSR, per garantire scelte consapevoli e non perdere occasioni”.