Riceviamo da Forza Italia Tarquinia e pubblichiamo
Dispiace quando si distorce la realtà; una distorsione dovuta a episodi, fatti, eventi raccontati e non vissuti; l’ex presidente Tosoni avrebbe dovuto raccontare a Luccioli come sarebbero avvenute veramente le cose o Luccioli avrebbe potuto partecipare almeno una volta alle riunioni di direttivo di FI Tarquinia.
Proprio a Luccioli, nell’ultimo contatto, era stata manifestata una certa preoccupazione per come veniva gestito l’ente agrario e che l’arroccarsi dell’ex presidente non era di certo un segnale positivo che non stava giovando alla salute amministrativa dell’Università Agraria, tant’è che lo stesso Luccioli si sarebbe fatto parte garante di una interlocuzione verso Tosoni per l’avvio di un dialogo costruttivo con i partiti che lo avevano appoggiato alle elezioni, nello spirito e nella volontà di dare nuovo vigore all’ente da lui amministrato.
Entrambi sapevano delle perplessità nutrite sui bilanci da parte di alcuni consiglieri, anche del nostro gruppo, la mancanza dei pareri sia di natura tecnica che contabile, avevano indotto a non votare nemmeno il precedente bilancio o vogliamo dimenticare che per raggiungere il numero di approvazione già ad agosto si ricorse a video chiamate WhatsApp, non previste dal regolamento, a consiglieri in ferie pur di raggiungere il numero necessario?
Insomma i campanelli d’allarme c’erano stati tutti e ormai da tempo. Eppure contrariamente da quanto ci si aspettava, da quel momento si sono interrotte le comunicazioni con entrambi, a testimonianza che da lì in poi avrebbero fatto da soli e che non avrebbero avuto bisogno di aiuto per continuare la loro avventura. Non comprendendo che così facendo avrebbero di fatto sgretolato la maggioranza.
Tosoni avrebbe dovuto anche far presente a Luccioli che nell’ultimo incontro avuto nella sede di via Garibaldi, confermandogli la necessità di un rimpasto al fine di non continuare a usare impropriamente la giunta per scavalcare le approvazioni di consiglio, avevamo manifestato all’ex presidente la disponibilità di proporre una rosa di nomi (maschili e femminili a seconda della necessità) su cui ragionare; disponibilità che in quella sede ci era sembrata addirittura di gradimento. Nessuna imposizione e nessuna richiesta di dimissioni sono state avanzate. Tosoni ha fatto tutto da sé senza capire fino al suo ultimo giorno di mandato quali fossero le reali perplessità dei partiti e limitando tutto alle poltrone.
Ritornando a Luccioli, non diciamo assolutamente nulla di non veritiero, affermando che lo abbiamo cercato di coinvolgere nel dibattito interno al partito finalizzato ad individuare una strada maestra da seguire per la risoluzione dei problemi dell’ente agrario, ma che malgrado numerosi inviti, alcuni dei quali anche confermati e poi disdetti all’ultimo minuto, non abbiamo mai avuto il piacere di parlare con lui; c’era sempre un contrattempo, sicuramente più importante delle sorti dell’Università Agraria.
Al netto di ciò, che non ci sembra di poco conto, crediamo che sia incontrovertibile il fatto che sia mancata una sana condivisione della politica agraria con gli altri esponenti del partito, non fosse altro per assumere delle iniziative comuni che avrebbero potuto giovare agli utenti e all’ente stesso. Come assessore era suo dovere partecipare e condividere con i colleghi il lavoro svolto, forse anche Luccioli stesso ha contribuito a creare quello scollamento tra giunta e consiglio che abbiamo più volte denunciato.
Forse se Luccioli, nell’ultima fase, fosse stato più coinvolto dal suo ex presidente non avrebbe scritto a sproposito, a meno che anche lui abbia ritenuto legittimo arroccarsi insieme a Tosoni, non accorgendosi che la nave stava andando alla deriva e che qualcuno stava cercando di dare loro una mano che hanno preferito rifiutare.
Cari Luccioli e Tosoni, ci sentiamo di dirvi che per governare bene un ente, non basta andare tutti i giorni in sede, farsi fotografare e rinunciare alle indennità, gli enti vanno saputi governare avendo una politica gestionale condivisa con i consiglieri e con gli utenti, perché la politica è inclusione, discussione, dialogo, cose che a voi sono mancate.
Per chiudere, caro Luccioli le consigliamo di non denigrare i componenti del nostro partito perché in Forza Italia chi riveste determinati ruoli li ha guadagnati sul campo, partecipando attivamente alla vita del partito e non come lei che non è riuscito ad essere presente neanche alle riunioni convocate a Tarquinia e non è concepibile sentir parlare di una forza italia mia e una tua la voce e la linea del partito è una e unica ed è quella dell’intero gruppo non quella che si decide da soli a seconda di come fa comodo.