(f.e.) “Dal nostro insediamento ad oggi abbiamo pagato 649mila euro di debiti ereditati e tanti altri li stiamo pagando. Se tu spendi e non paghi non sei un amministratore competente e purtroppo negli anni, senza far polemica verso nessuno, tante mancanze hanno portato all’Ente in una situazione di forte sofferenza finanziaria”. Dopo tanto tempo l’amministrazione dell’Università Agraria rompe il silenzio e lo fa spiegando cosa è stato fatto in questi primi due anni di amministrazione.
Il Presidente Sergio Borzacchi accompagnato dal Vice Presidente Alberto Tosoni, dall’assessore Alessandro Sacripanti e dal segretario Marcello Marian ha spiegato nel dettaglio la situazione dell’ente rispondendo anche alle domande della stampa. “Sento l’Agraria come se fosse la mia azienda. Abbiamo lavorato sodo in questi mesi portando avanti con grande impegno il mandato. Un lavoro certosino fatto con il grande apporto della giunta e dei consiglieri. Abbiamo scoperto giorno dopo giorno le criticità e con grande senso di responsabilità abbiamo deciso di rinunciare al nostro compenso. Siamo l’unica amministrazione nella storia dell’Università Agraria che si è tolta qualsiasi indennità, rimborso o gettone di presenza”.
Il Presidente fa anche qualche esempio. “Nel 2010 è arrivato un fermo amministrativo per le auto e ce ne siamo accorti solo dieci anni dopo quando abbiamo provato a rottamarle. I dipendenti intanto ci sono andati in giro per dieci anni quando sarebbe bastata una semplice lettera per sbloccare il tutto. Nel 2017 non sono state fatte le visite mediche per non parlare dei mancati versamenti dell’Inps e dei mezzi non assicurati. Mi dicono che sono un accentratore, preferisco essere così perché chi amministra deve conoscere per filo e per segno ciò che succede in un ente”.
Pagata dunque una bella fetta del debito. “Il debito ereditato – precisa il Vice Presidente Tosoni – è di oltre 4 milioni di euro. Ci siamo messi a testa bassa per cercare di risanare l’Ente e grazie alla caparbietà stiamo riuscendo ad ottenere il massimo. Stiamo lavorando a una definizione agevolata che permetterà all’ente di recuperare altri soldi. Rispondiamo con i fatti a chi ci attacca in maniera pretestuosa”.
“Questo era il momento di dare i numeri – aggiunge l’Assessore Sacripanti – Abbiamo pagato una cifra considerevole, il tutto mentre continuiamo a svolgere tutte le attività agricole, di manutenzione e di vita amministrativa senza lasciare niente indietro. Soldi che potevamo utilizzare per la collettività per infrastrutture e sviluppo o per migliorie sul territorio”.
Infine il segretario Marian. “Mai visto un’Università Agraria con una simile situazione debitoria. C’è stata evidentemente una mala gestione. E sui bilanci consultivi, dal 2017 in poi, non approvati prima? Impossibile farlo prima, la prima relazione veritiera sullo stato dell’Ente ci è arrivata a settembre. Chi chiede alla Regione di sciogliere l’amministrazione dimostra di non sapere di cosa sta parlando. La Regione non ha competenza. Quando nel passato ha sciolto alcune amministrazioni, lo ha fatto per soddisfazioni politiche e i commissari hanno creato ulteriori danni. Infine stiamo lavorando con il Comune per trasferire i beni civici al nostro Ente”.