Riceviamo e pubblichiamo
Gli obbiettivi previsti dal bilancio dell’Ente nell’anno 2012, nel comparto allevamento, sono stati già ampiamente raggiunti con largo anticipo, peraltro in un momento di crisi drammatica per il settore. Incrementi di nascite, confermate anche quest’anno, collaborazione seria con la Cooperativa Zootecnica che funge da punto vendita, qualità del prodotto, abbattimento dei costi, valorizzazione della biodiversità animale rappresentata dalla razza maremmana, sono gli indicatori su cui abbiamo puntato con successo.
L’allevamento di cavalli e bovini maremmani del centro aziendale della Roccaccia è di certo uno dei più rinomati della regione, i nostri prodotti sono ormai richiesti ovunque, hanno mercato. Siamo stati protagonisti anche alla recente asta dei riproduttori maremmani in quel dell’Alberese, presso il centro genetico. Qui cominciano le nostre recriminazioni. Gli allevamenti della Regione Toscana, per l’acquisto dei riproduttori hanno un contributo a fondo perduto pari al 40% del prezzo di aggiudicazione. Sono anni che chiediamo simili aiuti anche alla Regione Lazio, senza alcuna risposta. La conseguenza è che i migliori esemplari restano in Toscana aumentando il gap.
Altro esempio le stazioni di monta pubblica equina. La diatriba tra regioni Lazio e Toscana sui mancati pagamenti della prima indebolisce il parco stalloni nel Lazio. Solo a Tarquinia il danno è significativo. La nostra stazione di monta pubblica avrà una produzione ridotta al 50%, salvata peraltro da un accordo tra Università Agraria e privati.
Misure pomposamente denominate “pagamenti per il benessere animale”, penalizzano in realtà le aziende virtuose che hanno scelto da sempre la qualità, il pascolo brado e la biodiversità, urgono misure specifiche che rendano gli allevamenti ancor più competitivi. Il comparto ha bisogno di aiuti concreti, soprattutto in maremma dove la concorrenza con la Toscana è spietata.
Renzo Bonelli
Assessore Centro Aziendale – Università Agraria di Tarquinia