Riceviamo e pubblichiamo
“Rendere utile ciò che ora non lo è, è questa la sfida per ottimizzare e rilanciare l’enorme patrimonio dell’Università Agraria di Tarquinia, anche alla luce dell’Imu e dei suoi effetti. – Si presenta così il neo Assessore al Patrimonio, Servizio Tecnico e Rapporti Istituzionali dell’Università Agraria di Tarquinia Alberto Blasi – Bisogna abbandonare logiche conservative, prendere esempio da altre esperienze. La carenza di risorse impone scelte strategiche in cui non c’è campo per i no ideologici, serve un analisi a tutto tondo che affronti capillarmente caso per caso. Come anticipato in Consiglio coinvolgeremo la minoranza, in sede di Commissione, per un approccio condiviso e scevro da strumentalizzazioni. Giusto verificare le posizioni che denotano legittimità di pretesa ad esempio ai sensi della Legge 06/2005. Importante valutare il destino dei fabbricati che rischiano di deperire, magari concertando interventi con i privati. Dobbiamo cercare ogni soluzione finalizzata al riordino del patrimonio, non solo in termini di redditività e contenimento dei costi, ma anche in termini di attenzione a tutte le situazioni di possibile recupero per le quali mi rendo disponibile ad accogliere ogni suggerimento utile”.
“Razionalizzare non significa dismettere. Valutare l’utilizzo di porzioni compromesse del nostro patrimonio per sviluppare e rilanciare le altre è doveroso proprio ora che le risorse sono sempre meno. Esempio il piano di lottizzazione di San Giorgio in una logica di reinvestimento sul patrimonio. Siamo già in contatto da tempo con gli uffici competenti della Regione e con loro abbiamo già studiato le procedure necessarie. È tempo di aprire una nuova stagione e rialzare la testa. Attenzione massima anche ai fontanili come risorsa idrica rurale. Siamo preoccupati per l’abbassamento delle portate riscontrate che rischiano di danneggiare le importanti strutture che in questi anni abbiamo recuperato e ristrutturato. Fondamentale il raccordo con gli altri Enti”.