Riceviamo dall’Università Agraria di Tarquinia e pubblichiamo
“Tarquinia protagonista della Maremma da vivere, dell’Etruria da scoprire”: queste le parole con cui Fabio Gagni, Consigliere dell’Università Agraria, descrive l’obiettivo principale da raggiungere con l’Ente di Via Garibaldi. E per questo obiettivo ambizioso il gruppo dell’Università Agraria sta lavorando da mesi, studiando pacchetti esperienziali a contatto con la natura da proporre a target selezionati, progettando attività nel comparto venatorio e cinofilo, approfondendo tramite Soprintendenza e Regione possibilità e limiti offerti dagli usi civici per la realizzazione di infrastrutture dalle ricadute economiche significative, interessandosi allo spot di una autovettura famosa che fa’ il giro del mondo, aprendo i contatti con case automobilistiche per valutare la fattibilità dell’inserimento in particolari tipologie di business ed in eventi di nicchia, coinvolgendo una platea il più possibile ampia di istituzioni per adivenire al rilancio della Civita, occupandosi delle categorie speciali cercando di render loro accessibili gli sport a contatto con la natura.
Questi sono soltanto alcuni dei punti in tema di rilancio delle tipicità, del commercio e del turismo su cui, da mesi, sta lavorando il gruppo dell’Università Agraria. Progetti spesso estremamente ambiziosi, ma per i quali la squadra non lesina impegno.
E proprio a tal proposito questa estate si sta caratterizzando con un tram tram di incontri che vedono impegnato il Consigliere Fabio Gagni, delegato appunto a tipicità e commercio, con imprenditori del luogo e non, associazioni, comparto sportivo, alberghi e molto altro, nell’ottica che già questo inverno si possano iniziare a rendere reali iniziative nuove: Tarquinia dovrà abbracciare la Maremma e l’Etruria, ed attraverso la sua dimensione naturalistica, tradizionale e tipica dovrà diventare protagonista indiscussa della Maremma da vivere, dell’Etruria da scoprire. L’Università Agraria vuole e deve tornare ad avere un ruolo da protagonista in questo, e nonostante la quasi totale assenza di fondi da investire, attraverso le numerose collaborazioni con imprenditoria ed associazionismo sta cercando di capire come muoversi e come realizzare tutto il possibile, facendo finalmente percepire una comunità viva, entusiasta, costruttiva anzichè disfattista, vicina al grande patrimonio tipico e naturalistico che abbiamo, creatrice di occasioni a misura di differenti tipologie di utenza offrendo alternative sostenibili economicamente, socialmente, nel tempo e nel rapporto con l’ecosistema.
Al di là della “punta dell’iceberg” mostrata sui social, dunque, c’è un lavoro quotidiano fatto di incontri, contatti, ricerche, richieste, chiamate, email. Insomma, il gruppo dell’Università Agraria sta lavorando duramente, su ogni ambito ma anche su questo concernente tipicità e sviluppo: già in autunno arriveranno le prime, interessanti novità!