La lunga marcia verso la salvezza della Corneto non si arresta neanche stavolta. I tre punti arrivano dopo una gara sofferta, contro uno squadrone di giovani leoni che volevano e potevano fare la partita. Solo che i ragazzi di Mister Tocci prendono un gol a freddo, dopo una manciata di minuti dal fischio d’inizio, segnato a conclusione di una magnifica azione corale dal bravo Cascianelli, decisivo a centrocampo per tutta la gara.
Sulla scia della segnatura gli etruschi prendono verve, continuano ad attaccare e Perugini costruisce altre due chiare occasioni da rete sventate dal pacchetto difensivo o neutralizzate dal bravo portiere De Angelis.
Per tutta la prima frazione di gioco i ragazzi di Mister Gufi, rispondono colpo su colpo alle folate offensive romane, anzi sul finire del tempo un fallo da dietro sul difensore Gimelli, che si era avventurato in territorio nemico, fa invocare inutilmente un rigore che forse ci sarebbe stato.
Nel secondo tempo, il Tor Tre Teste parte alla carica e al 20’ minuto Mister Gufi, forse colto da un po’ di preoccupazione, toglie un centrocampista (Perugini) ed inserisce un difensore (Gufi).
Una mossa che, come ognuno sa, ha una ben precisa valenza, anche psicologica, paragonabile all’arrocco nel gioco degli scacchi: assumere un assetto difensivo.
Tuttavia ciò determina l’apertura di un buco al centrocampo, una terra di nessuno che ben presto diviene il deserto dei tartari della squadra romana. Immenso, in questo frangente, Dario Spirito, che in versione centrocampista lotta su ogni pallone, si sacrifica da par suo per tutta la squadra che per i successivi venti minuti sarà costretta in “clintch” dai propri avversari.
Per fortuna Nazzareno si accorge di tutto e per creare un nuovo equilibrio toglie una punta (Bisozzi) e inserisce un centrocampista (Emiliani) che, bravo a tener palla ed aggressivo nei confronti dei portatori avversari, riporta in assetto la squadra. Bisogna lottare fino in fondo, ma la difesa è rocciosa e determinata. Arriva la meritatissima vittoria. Ora la Corneto fa paura. Ora nessuno si sente sicuro.
Attilio Rosati