Una precisazione da parte di Arte e Storia

Riceviamo e pubblichiamo

Nella pagina oggi riservata alla città di Tarquinia, appare un articolo dall’apparente provenienza di “Dante opera aperta” che spara: “NON VOGLIAMO I SOLDI DEL COMUNE”.

Titolo che non risponde a verità, poiché la “Dante opera aperta” è ospite non pagante di un immobile – la torre e la lizza di Dante – di proprietà comunale e dei servizi che lo stesso comune generosamente e senza corrispettivo offre all’utilizzatore.

La Società Tarquiniense di Arte e Storia nel concederne l’uso alla “Dante opera aperta” aveva ben rappresentato che la proprietà era del comune di Tarquinia, che la concessione era gratuita e che i servizi, comprese le tasse, erano generosamente sostenuti dal comune di Tarquinia.

Non conosco forme di autogestione che si reggono su beni e servizi di altri che, per di più, vengono attaccati politicamente, nascondendo la loro generosità.

Ovviamente, abbiamo segnalato alla “Dante opera aperta” questo falso concettuale, invitandola ad una pronta rettifica dalla quale dipende il nostro apporto.

Il Presidente
Prof. Vasco Giovanni Palombini