
Riceviamo e pubblichiamo
Il festival organistico “Iubilemus Deo” di Tarquinia ha riscosso un successo oltre ogni previsione. La rassegna musicale ha visto protagonista l’organo del Duomo della città, riportato all’antico splendore, ed è stata organizzata dalla Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia grazie alla partecipazione della Regione Lazio e al sostegno della Città di Tarquinia, della Provincia di Viterbo, dell’Accademia Tarquinia Musica, dell’Associazione Musicale “Giacomo Setaccioli”, della Unicoop Tirreno e del Lions Club. Una catena di adesioni che sottolinea l’importanza di un momento culturale atteso e preparato in ogni dettaglio.
Le tastiere e la pedaliera di uno strumento dalle sonorità sorprendenti sono state percorse da eccezionali professionisti, scelti dal direttore artistico Luca Purchiaroni, che l’8 febbraio ha tenuto il concerto inaugurale, dopo la benedizione del vescovo Gianrico Ruzza. I quattro concerti, nei sabati successivi, hanno permesso al pubblico, intervenuto sempre in gran numero, di apprezzare l’enorme potenziale espressivo di uno strumento che è l’opera prima di Nicola Morettini (1879) e di esaltarne caratteristiche foniche peculiari, innovative rispetto agli strumenti coevi. Ognuno dei quattro concerti si è infatti distinto per epoca, stile e timbriche diverse e ha offerto l’occasione di conoscere la ricca tavolozza sonora dell’organo e la letteratura dedicata a uno strumento poco frequentato.
Dopo il primo concerto, incentrato sul tema della lode a Dio, i programmi hanno spaziato dall’esplosivo barocco italiano, tedesco e spagnolo interpretato dall’organista Maurizio Maffezzoli, al raffinato Ottocento italiano presentato da Paolo Bottini, fino alle sofisticate atmosfere di primo Novecento e contemporanee, con le mirabolanti improvvisazioni di Livia Mazzanti, che ha celebrato il centenario di Erik Satie.
Quattro raffinati recital che segnano l’inizio di un percorso teso alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio sonoro del territorio, che si arricchirà con l’esecuzione delle antiche partiture musicali conservate nell’archivio capitolare del Duomo, nel quale si sono succeduti dal 1600 in poi maestri di cappella di chiara fama. Un assaggio di queste succulente novità si potrà avere nel concerto del prossimo 29 marzo, a cui parteciperanno la banda “Giacomo Setaccioli”, la Nova Schola Cantorum di Nepi e la Cappella Musicale del Duomo di Tarquinia. A concludere il Festival, il 30 marzo, sarà il coro della Filarmonica di Civitavecchia diretto dal maestro Riccardo Schioppa che, accompagnato dall’organista Purchiaroni, eseguirà il celeberrimo Requiem di Mozart.
























