Riceviamo da Assunta Olimpieri e pubblichiamo
7 febbraio 2020. Ore 9 in punto. Lo squillo inaspettato della campanella. Un suono lungo e uno breve per dare lo stop alle lezioni in tutte le scuole di ogni ordine e grado di Viterbo e provincia, che unite da un immaginario filo blu, si sono trovate a riflettere su una tematica tanto attuale quanto mai delicata: bullismo e cyberbullismo. Un suono lungo e uno breve per dare l’avvio ad una serie di iniziative e percorsi che verranno sviluppati in classe con gli alunni nei prossimi mesi, per prevenire e contrastare questo dilagante fenomeno.
E’ iniziata così, nel nostro Istituto Comprensivo la prima “Giornata Nazionale – Un Nodo Blu contro il Bullismo e Cyberbullismo” che vede unite idealmente e fattivamente tutte le scuole d’Italia su una problematica ormai ampiamente diffusa nella nostra società.
Gli alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria e gli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Statale di Montalto di Castro, dopo il suono della campanella hanno indossato una spilla, realizzata nei giorni precedenti in classe, con un Nodo Blu, (Un nodo contro il bullismo e il cyberbullismo) scelto come simbolo per rappresentare l’unione di tutte le scuole d’Italia e per non dimenticare quanti soffrono a causa di questo problema.
In seguito, ogni plesso ha partecipato ad una serie di iniziative organizzate sul tema. Gli alunni della Scuola Primaria di Montalto hanno inaugurato le panchine gialle “anti-bullismo” presenti fuori dalla scuola, decorate dai bambini delle classi quinte, che alla presenza del Dirigente scolastico, dei rappresentanti delle Autorità Comunali, dei genitori e delle insegnanti, hanno recitato una poesia sull’argomento; poi la manifestazione si è spostata presso il cortile della scuola media, dove si sono incontrati con i compagni più grandi, anche di Pescia Romana; qui la prof.ssa Pollastrelli Cristina, a nome delle tre referenti d’istituto per il bullismo, citando delle frasi d’autore, ha voluto sensibilizzare tutti gli alunni, invitandoli a ripensare con attenzione e scrupolo alle parole ascoltate.
Terminato questo momento di condivisione gli alunni di quarta e di quinta, riuniti nell’Aula Magna dell’istituto, hanno assistito alla visione di un filmato e di uno spot sul tema, che costituiranno lo stimolo per successive riflessioni in classe con le proprie insegnanti. Mi sembra importante sottolineare che uno degli spot è stato realizzato qualche anno fa proprio dagli alunni del nostro istituto, un video che rende con semplicità e realismo l’isolamento e la solitudine in cui spesso si trovano i nostri adolescenti, che non hanno da soli gli strumenti per affrontare il problema e il coraggio di chiedere aiuto.
I compagni della scuola secondaria, invece, sono andati al teatro Lea Padovani per vedere il film “Bene ma non benissimo”, che narra la storia di una giovane ragazza costretta a trasferirsi con il padre a Torino e che dovrà affrontare la non facile integrazione con i compagni, che la sfottono a causa della sua fisicità e del suo accento; non solo dovrà affrontare il suo problema, ma si erigerà a protettrice di un altro ragazzo introverso e anche lui “bullizzato”. La sua arma è il sorriso, è capace di rispondere alle provocazioni con ironia; ma può contare anche sulla presenza, alle spalle, di una famiglia che ha saputo trasmetterle un bagaglio emotivo, che è la forza nelle difficoltà.
Gli alunni di Pescia Romana, ugualmente, dopo aver guardato i due spot sul bullismo e aver partecipato ad una discussione collettiva, hanno lavorato nelle proprie aule, in piccoli gruppi, alla realizzazione di alcuni cartelloni sulle tematiche proposte e, vestiti di blu, hanno rappresentato con il proprio corpo, in palestra, un nodo blu viventeper dire il loro no al bullismo.
Al rientro nelle classi, tutti gli alunni hanno ricevuto un attestato di partecipazione e si sono mostrati curiosi e desiderosi di conoscere, capire, approfondire, raccontare…sicuramente un po’ più consapevoli dell’esistenza di un problema che i ragazzi faticano a percepire in quanto tale. E’ difficile identificare vittima e bullo e, per loro stessi, identificarsi come tali. In giovane età viene tutto preso come uno scherzo, un gioco, anche se si può innescare un meccanismo perverso in brevissimo tempo. Per questo, nei mesi a venire, insegnanti ed alunni approfondiranno questa tematica attraverso la lettura di testi, brani d’autore, attività di role playing, testimonianze dirette, canzoni, discussione tra pari…nell’ottica di un’educazione affettiva che potenzi le loro capacità introspettive e li renda coscienti delle emozioni altrui e di quelle degli altri.
Nel Ptof del nostro istituto è dedicata una sezione apposita alla “prevenzione e al contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico” con una serie di servizi offerti all’utenza scolastica come “Lo sportello di psicologia scolastica” e lo sportello di ascolto “Bulli in rete”, strumenti necessari per intercettare le situazioni di disagio e malessere che alcuni adolescenti vivono nel loro rapporto con l’ambiente scolastico e di vita e che possono sfociare in rischio concreto di esclusione sociale; anche il Progetto Legalità e Sicurezza, ormai da diversi anni, progetta e realizza attività volte a promuovere la cultura della legalità e a favorire negli studenti un percorso di crescita e sedimentazione dei valori di giustizia, onestà e lealtà, che presuppongono una condivisione convinta di regole e leggi, di diritti e di doveri. Nell’istituto sono presenti, inoltre, tre referenti per le azioni di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, due nella scuola secondaria di primo grado e una nella scuola primaria, che in quest’occasione hanno organizzato e coordinato le varie attività, e stanno partecipando alle iniziative di formazione e di studio organizzate dall’Usr per il Lazio, dal Provveditorato agli studi di Viterbo e dalla Commissione Miur-Unicef “Scuola Amica”: la maestra Ronca Roberta e le prof.sse Pollastrelli Cristina e Federici Elena.
La giornata di oggi, unica nel suo genere, è servita da stimolo per portare alla luce un tema scomodo che spesso si sottovaluta o si preferisce negare: per vergogna, per negligenza, per indifferenza, per comodità… perché costringe soprattutto noi, genitori e adulti in genere, a riflettere sul nostro ruolo di educatori, sulla nostra capacità di saper ascoltare, saper capire, saper dialogare e saper supportare i nostri ragazzi. Il bullismo è un fenomeno che coinvolge non solo “bulli e bullizzati” ma richiede assunzione di responsabilità e una collaborazione fattiva tra istituzioni scolastiche, studenti, famiglie, enti locali affinché nessuno si senta più solo e impotente di fronte ad un problema che nasce dall’ignoranza, dall’egoismo e dalla mancanza di rispetto per l’altro.
Allora facciamo un nodo blu dentro alle nostre coscienze per vincere l’indifferenza, riscoprire un po’ di amore per il prossimo e restituire dignità al genere umano.
Assunta Olimpieri
Docente I.C. Montalto di C.