Riceviamo e pubblichiamo
Martedì 12 agosto per gli incontri di Cin’è cucina, riso all’inglese, organizzati dall’Associazione culturale La Lestra, con il patrocinio dell’assessorato allo spettacolo del comune di Tarquinia, da un’idea di Dino Alfieri, Piero Nussio e Pino Moroni, dopo la cena buffet alle ore 20,00, sarà proiettata alle ore 21,30 la pellicola “Matrimonio all’inglese” (ingresso libero).
Il film tratto liberamente da “Easy Virtue” (Virtù facile) commedia semi drammatica del 1927 del grande commediografo inglese Noel Coward, è stato realizzato nel 2008 dal regista australiano Stephen Elliot, già conosciuto per il brillante “Priscilla, la regina del deserto” un successo di pubblico sulle traversie di un gruppo di travestiti.
“Matrimonio all’inglese”, ambientato negli anni ’20 nel conservatore e chiuso milieu nobile misto borghese dell’epoca, fa l’occhiolino alla modernità dirompente in arrivo: donne che guidano macchine sportive, trattori e motociclette e soprattutto una concezione della vita libera e disincantata. E’ chiaro che in un simile contesto le tradizioni vanno in pezzi ed un aria nuova ed autentica pervade almeno parte della società inglese. Ancora di più se il vettore del cambiamento è un’affascinante e travolgente divorziata americana, Sarita, sposata ad un rampollo della famiglia Whittaker proprietaria di un castello inglese.
Ma se la storia è a dir poco convenzionale, la sua realizzazione è piena di perfetti tempi comici ed affascinanti dialoghi. Ed allora il film a differenza della statica ed ormai logorata commedia originale, diventa un divertissement, fatto di continui, vivaci e deliziosi siparietti sui rapporti tra due mondi che si incontrano e si scontrano, caratterizzati da tocchi di classe e piccole perfidie che un ambiente in maggioranza femminile propone costantemente.
Bravissime le due interpreti principali Kristin Scott Thomas, Lady Whittacker, tutta inglese a difendere le sue tradizioni, la famiglia ed i debiti annessi, e Jessica Biel, l’americana Sarita a far piazza pulita di tabù locali ed a scatenare i desideri repressi del figlio, delle figlie e del marito della nobildonna inglese. Il commento musicale spazia scoppiettante dal Jazz al Tango al Can Can. Con un finale agrodolce in cui ognuno rimane al proprio posto senza vincitori né vinti, ma con una soluzione innovativa rispetto al testo originario, riguardante il padrone di casa, interpretato da un misurato grande attore quale Colin Firth.