Riceviamo dal Coordinamento Civico contro le mafie nell’Alto Lazio e pubblichiamo
Il Coordinamento Civico contro le mafie nell’Alto Lazio, nato dall’iniziativa di cittadini e realtà associative del territorio (tra le quali “Semi di Pace”, l’ANPI sezione di Tarquinia, la Rete di scuole “Falcone”), ha fissato al 1 giugno prossimo un importante appuntamento che si svolgerà alla Cittadella di Semi di pace: un focus sui beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e sul loro riutilizzo a scopi sociali. Sarà un’occasione per informare sulla consistenza dei beni presenti nella provincia di Viterbo e stimolare le Amministrazioni comunali ad un maggior attivismo in materia.
L’inquadramento generale del tema, con una panoramica a livello nazionale, sarà affrontato da Toni Mira, giornalista di Avvenire e autore del libro “Dalle mafie ai cittadini. La vita nuova dei beni confiscati alla criminalità” (acquistabile in loco).
Gianpiero Cioffredi di Libera stringerà sulla specifica realtà del Lazio, regione che negli anni passati ha destinato notevoli risorse al diretto riutilizzo di beni oltre che al finanziamento dei progetti di ristrutturazione presentati dai Comuni.
Infine Paolo Negretti, presidente dell’ass. “Nuove Cittadinanze” (circolo Arci Viterbo) e Andrea Baccetti della coop. Alicenova ricostruiranno il percorso che ha condotto una proprietà di Nepi confiscata ad un clan mafioso a diventare la Fattoria “Crocevia”, che oggi ospita attività sociali, culturali e formative a beneficio di tutta la collettività.
Perché il caso di Nepi è rimasto l’unico nella provincia? Perché le molte proprietà presenti in alcuni Comuni (in particolare Tarquinia con 13 beni, tra cui ville e appartamenti) non sono state ancora restituite alla fruizione della collettività, secondo lo spirito della legge? Sono questi i punti che il Coordinamento Civico intende chiarire rivolgendosi direttamente ai Sindaci, con un documento che verrà letto e posto alla firma del pubblico.