(s.t.) Alla fine sarà Blasi contro Catini: trovati gli accordi in entrambi gli schieramenti, la corsa per la presidenza dell’Università Agraria di Tarquinia sarà a due, con un totale di sette liste partecipanti, quattro a sostenere il candidato di centrosinistra e tre per quello di centrodestra. In totale 112 candidati a consigliere, per una corsa che sarà accesa sino alla data del voto, il 25 ottobre.
La coalizione di centrosinistra supporta, quindi, il candidato espressione del PD, Alberto Blasi, nonostante negli ultimi giorni più di qualche “mal di pancia” sul fronte dei Moderati riformisti sembrava aver messo in dubbio la leadership dell’assessore uscente. Giorni convulsi di trattative per giungere, alla fine, ad un accordo che pare garantisca ai Moderati due nomi tra giunta e presidenza del consiglio, assicurando la rappresentanza di tutte le forze di coalizione in giunta, a patto raggiungano una soglia di sbarramento al 5%. Di fatto, quindi, il PD, che già in caso di vittoria avrebbe il presidente, si troverebbe ad avere anche un assessore soltanto se le altre liste non dovessero riuscire a superare la prevista soglia di preferenze.
Resta da capire, ora, se queste basi siano un freno o un incentivo alla corsa: solo quello potrà far capire se la compattezza sbandierata stamani sarà effimera o effettiva, ma saltano all’occhio già da subito alcuni spostamenti di lista frutto delle frizioni delle ultime settimane, con due ex PD dell’amministrazione uscente – Boni, assessore, e Montesi, consigliere – nella lista dei bacciardiani.
Manuel Catini, invece, chiude questa prima parte di percorso ottenendo il primo obiettivo, trovare la quadra del centrodestra attorno al suo nome. Non solo: come voluto dal candidato, nessun simbolo di partito politico appare nelle tre liste che lo sostengono, con l’esclusione di alcuni nomi legati alla storica politica tarquiniese che ha creato non pochi malumori nei giorni scorsi. Ora per Catini e la sua coalizione inizia la seconda fase, quella della campagna elettorale, dove dovranno cercare di recuperare lo svantaggio almeno teorico di avere una lista in meno a sostegno del candidato.
Fair play e reciproche congratulazioni tra i due candidati al momento della consegna delle liste: in serata le prime dichiarazioni video degli aspiranti presidenti, ai quali L’extra proporrà un confronto pubblico prima delle votazioni del mese prossimo.