Riceviamo e pubblichiamo
Dopo lo sterile polverone e la disinformazione che questi giorni ha occupato i mezzi stampa, con più o meno fantasiosi comunicati e teorie sul completamento della SS675 dove ognuno punta sul colore preferito, il Ministero dell’ambiente riporta tutto e tutti alla realtà, peraltro l’unica su cui realmente si discute e si dovrebbe discutere e cioè la procedura di VIA sul progetto preliminare, il cosiddetto tracciato Verde, l’unico in approvazione e l’unico sul quale a quanto pare solo il Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia e le associazioni ambientaliste Nazionali hanno concentrato il lavoro e l’informazione.
E’ notizia di ieri che il Ministero sospende la via sul tracciato verde, a seguito della richiesta ufficiale di ANAS per l’avvio della procedura di integrazione al progetto, sempre il verde.Come più volte abbiamo ricordato negli incontri pubblici e nelle note diffuse ai mezzi di comunicazione, la vera battaglia in questo momento è quella che riguarda il contrasto al tracciato “verde” messo in valutazione dal Minambiente, progettato interamente nella valle del Mignone, un ecosistema prezioso e delicato dal punto di vista paesaggistico e floro-faunistico, che così stando le cose verrà devastato da una superstrada che corre a pochi metri dal fiume, progettata con ben 9 viadotti.Lo diciamo da tempo e noi non cambiamo versione: l’unico atto che avrebbe ancora oggi una efficacia pratica, ai fini della salvaguardia di questo territorio sarebbe quello di esprimere, nelle sedi competenti (Ministero dell’Ambiente) la propria contrarietà – non a parole o con dichiarazioni sui giornali – ma con atti scritti e protocollati, come ad esempio una delibera del consiglio comunale, forte di un’approvazione unanime di maggioranza e opposizione, da presentare nella conferenza dei servizi, che esprima contrarietà a questo tracciato articolandone peraltro le motivazioni.
Se la delibera di consiglio del comune di Tarquinia fosse stata approvata e successivamente inviata alla regione Lazio, la Regione avrebbe dovuto formalizzare la propria posizione ufficiale rispetto alla localizzazione dell’opera, e non ci staremmo ancora chiedendo se quanto riportato dai mezzi stampa corrisponda ad atti ufficiali, e se quindi ANAS non abbia già incassato il parere favorevole al tracciato Verde.
Continuare a sostenere il tracciato viola che al momento non è stato neppure posto sul tavolo della Valutazione di Impatto Ambientale, contrariamente al tracciato verde su cui invece si è chiamati ad esprimere in questa fase le eventuali motivate contrarietà, rende chiaro quali sono le vere intenzioni del primo cittadino e non solo: far trascorrere il tempo che resta alla approvazione del tracciato verde simulando una contrarietà su cui però si guarda bene dall’esprimere come le procedure di legge vorrebbero e contestualmente alzare i toni nel sostenere un tracciato, il viola, che al momento la procedura di legge non pone neppure in valutazione.
Un esempio eclatante di inconcludenza del comune di Tarquinia è stata in primis la lettera che il Sindaco di Tarquinia ha sventolato a Settembre invece delle osservazioni alla Via che invece era ed è tutt’oggi l’unico iter da seguire con attenzione. Il Sindaco ha firmato una lettera a Settembre 2015 e l’ha indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e a tanti altri uffici, tranne a quell’unico Ministero a cui invece andava indirizzata ai fini delle osservazioni al tracciato verve, ovvero al Ministero dell’ambiente! Ancora oggi nella pagina web delle procedura VIA del Ministero dell’ambiente non esiste alcun documento pubblicato ai fini delle osservazioni a firma del Sindaco del comune di Tarquinia. Ma i cittadini hanno già conosciuto questa condotta del Sindaco poiché si sta ripetendo esattamente ciò che è successo per il tracciato della autostrada Tirrenica che oggi, unanimemente viene riconosciuta come un’opera che più che valorizzare la città di Tarquinia ed suoi dintorni la sta penalizzando ed impoverendo rendendo sempre più difficile sia l’accesso in città che il traffico di prossimità.
Insomma si ripete un film già visto, una contrarietà di maniera espressa in modo unicamente verbale e quindi totalmente inefficiente ed inefficace pur di non impegnarsi con documenti scritti che impatterebbero in ben altro modo, sull’iter procedurale in corso e sulla devastazione che si vorrebbe realizzare nella valle del Mignone. Anche stavolta l’opposizione sostanziale al progetto la porteranno avanti, le Associazioni Ambientaliste Nazionali insieme a quei comitati che da subito hanno intrapreso la strada di una ragionevole e articolata opposizione al tracciato proposto da ANAS nella vallata del Mignone. Insomma, per la difesa del territorio ci sono i cittadini consapevoli, per tutto il resto c’è il Sindaco di Tarquinia e la politica.
Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia