Riceviamo e pubblichiamo
E finalmente, per tutti coloro che fin dall’inizio hanno combattuto la scellerata decisione di ANAS di progettare il tratto finale Monteromano – Tarquinia della ss 675 Orte–Civitavecchia nel cuore delle Valle del Mignone, arrivano le clamorose conferme da parte del massimo organo di valutazione tecnica nazionale che condanna – senza possibilità di appello – un progetto che i tecnici dell’ANAS ma anche molti amministratori pubblici volevano invece accreditare come il migliore possibile.
Leggendo attentamente l’intera istruttoria della Commissione (scaricabile dal sito del Ministero dell’Ambiente) si potrà finalmente verificare quanto fondate fossero le osservazioni e le criticità evidenziate dai Cittadini, dal Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia e dalle Associazioni Ambientalistiche che sin dalla prima ora hanno attentamente studiato la gran mole di documenti del progetto, concludendo che la tanto sbandierata analisi multicriteri utilizzata da ANAS, che aveva indicato il tracciato verde come il migliore possibile altro non fosse che uno strumento usato a valle di una decisione già presa in partenza esclusivamente in nome del risparmio economico, senza minimamente preoccuparsi delle ricadute drammatiche che questo avrebbe avuto sul delicato ambiente della vallata.
E’ oltremodo interessante leggere alcune delle parole utilizzate dalla Commissione per rendersi conto di quale pericoloso danno si stesse profilando nel seguire il progetto di localizzazione della superstrada a pochi metri dal fiume Mignone.
Nelle numerose critiche espresse dalla Commissione CTVIA al progetto ANAS ne sottolineiamo alcune che ci sembrano di articolare importanza:
– Si tratta di aree che sono state utilizzate nella stesssa forma per centinaia di anni e costituiscono quindi un vero e proprio patrimonio di valore anche storico e culturale, oltre che semplicemente paesistico.
– Si ritiene contestabile l’affermazione del proponente (ANAS) che l’opera in oggetto “modificherà in modo marginale la percezione visiva del contesto”. Pare invece ovvio che l’intervento modificherà in modo sostanziale, permanente ed irreversibile il paesaggio dell’area distruggendone la naturalità attuale.
– Dai foto inserimenti si evidenzia infatti un impatto visivo immitigabile ed insostenibile per il contesto specifico della Valle del Mignone.
– Si ritiene infine che il paesaggio naturale, conservato in forma pristina, possa influenzare positivamente la “tranquillità”, “serenità” ed “equilibrio” complessivo della mente umana e che questo aspetto debba ricevere attenzione anche nella trattazione del capitolo salute pubblica.
– Tali caratteristiche in primo luogo di natura ambientale, di “tranquillità”, “serenità” ed “equilibrio” sono oggi di fonte sostanziale di economia ecocompatibile per le comunità rurali.
La Commissione poi conclude, esprimendo il definitivo parere negativo all’opera:
“non soltanto gli aspetti fondamentali di molte delle componenti ambientali prese singolarmente mostrano la non mitigabilità degli impatti provocati dall’inserimento di una nuova infrastruttura come quella in oggetto in un ambiente pristino, ma è ancor più l’infrastruttura nel suo complesso – così come essa è stata proposta – che presenta caratteristiche immitigabili andando a tagliare in due una continuità naturale, territoriale e storico culturale che invece deve essere conservata come bene di alto valore ambientale.
Quanto sopra riprende appieno le numerose osservazioni presentate nella procedura di valutazione dal Comitato e dalle Associazioni che si dimostrano ancora una volta molto più attenti e vigili dei pubblici amministratori e della maggior pare dei politici che non riescono o non vogliono individuare quali siano le reali leve dello sviluppo sostenibile sui nostri territori e che favoreggiano invece le ragioni del cemento e dell’asfalto a prescindere da ogni ragione.
Anche se questa battaglia è andata a buon fine la guerra non è affatto finita poichè la decisione finale ora è in capo alla Conferenza dei Servizi che dovrà tuttavia tenere in debito conto il pesante parere dei tecnici del Ministero dell’Ambiente. Da parte nostra, dei Cittadini e delle Associazioni verrà garantita, come sempre, la massima vigilanza ed intransigenza verso i valori del rispetto dell’ambiente e dei beni comuni, senza nessuno sconto per nessuno.
Il Comitato per il Diritto alla Mobilità di Tarquinia