Riceviamo e pubblichiamo
Sulla vicenda del completamento della SS 675 trasversale Monteromano – Tarquinia si stanno scatenando le ansie e le preoccupazioni della politica che preferisce ignorare il parere NEGATIVO espresso dal Ministero dell’Ambiente e le gravi riserve espresse dalla Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali per continuare invece a sostenere un tracciato frutto di un progetto pieno di lacune ed incongruenze redatto da ANAS e finanziato con ben 2 milioni di euro, che dovrebbe devastare la splendida Valle del Mignone riconosciuta come Zona a Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria e tutelata dalla Direttiva Habitat.
Tale confusione sembra in particolare colpire le non meglio precisate fonti della Regione Lazio citate in un articolo comparso sulla stampa locale l’8 febbraio u.s. Ebbene tali fonti che informano l’estensore sul procedimento in corso riferiscono che il parere del Ministero dell’Ambiente, ancorchè NEGATIVO, non deve essere interpretato come una bocciatura (sic!…) e per tanto non bloccherà il tracciato verde (senza naturalmente addurre a tale impegnativa dichiarazione alcuna motivazione plausibile).
Ferme restando le risibili affermazioni degli amministratori locali ripetutamente sbandierate sulla trasparenza e sull’ascolto del territorio – ricordiamo a questo proposito che l’On.le Panunzi non ha voluto fornire ai comitati, recatisi presso i suoi uffici, il parere della Direzione Regionale (poi ottenuto grazie ad una interpellanza del gruppo 5 stelle regionale) – appare sempre più grottesca la situazione di una politica che vuole ottemperare ai pareri di legge solo quando fa comodo e si ostina invece a non tenere in debito conto le severe ammonizioni ed il parere negativo del massimo organismo tecnico di valutazione ambientale che boccia su tutti i fronti il progetto ANAS indicandone i gravi danni ambientali che ne proverranno.
Affermare che il parere NEGATIVO all’opera da parte della massima commissione tecnica di valutazione nazionale non equivalga ad una bocciatura non solo sorprende per la superficialità dell’affermazione ma, ancora una volta ci fa capire come nessuno dei politici che cercano di minimizzare questo importante stop si sia premurato di attendere le gravi motivazioni alla base del provvedimento, di cui i cittadini, i comitati e le associazioni ambientaliste hanno già chiesto copia con una richiesta di accesso agli atti. L’iter per l’approvazione delle grandi opere dovrebbe sempre seguire le precise norme che lo regolano, e i cittadini ne dovrebbero essere costantemente informati, in maniera corretta e trasparente. Per quale motivo la politica non spiega come intende eludere il parere negativo della CTVia?
Dal canto loro i cittadini ed i comitati ricordando che essere informati correttamente è un diritto mentre essere disinformati è un pericolo, proseguiranno nella strada della difesa della Valle del Mignone che hanno intrapreso ormai due anni fa e che ha visto pienamente confermate le loro ragioni ai più alti livelli istituzionali. Continuerà a denunciare pubblicamente tutte le eventuali mistificazioni e l’eventuale cattiva informazione che verrà fatta su questa vicenda in difesa unicamente del territorio e dell’ambiente. Vigilerà affinché le gravi criticità rilevate sul progetto ANAS dalla Commissione del Ministero dell’Ambiente e dalla Direzione Regionale vengano rispettate e fatte proprie nelle sedi in cui si deciderà definitivamente dell’esito del tracciato.
Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia