Riceviamo e pubblichiamo
All’esito di una lunga, mirata e complessa attività investigativa, personale specializzato della Direzione Marittima di Civitavecchia ha accertato una serie di condotte irregolari e non conformi potenzialmente mirate, in ipotesi, alla realizzazione di un traffico illecito di rifiuti in transito dal porto di Civitavecchia.
Partendo da puntuali verifiche effettuate presso società situate nell’entroterra viterbese/reatino, è stato monitorato un flusso di rifiuti e materiali vari che, con abili manovre di copertura, sembrerebbe esser stato “mascherato” in maniera tale da ricomparire quale merce varia o materiale rigenerato, diretto poi verso lontani scali asiatici all’interno di containers e transitando, sotto mentite spoglie, per lo scalo di Civitavecchia.
La mirata attività di indagine, che ha reso indispensabile il susseguirsi di numerosi sopralluoghi – anche notturni – si è concretizzata quando, nella mattinata di oggi, si è dato seguito alle ipotesi investigative andando a verificare n. 3 containers stoccati nel porto di Civitavecchia, in attesa di imbarcare su una nave in partenza per Pakistan e Cina.
Quando si è proceduto ad aprire i containers, unitamente a personale specializzato dell’Agenzia delle Dogane, è stato riscontrato che il contenuto degli stessi aveva tutt’altra natura rispetto sia a quanto indicato nella relativa documentazione che a quanto visivamente constatato dal personale della Capitaneria, conservando apparentemente la qualifica di “rifiuto” in quanto non sottoposto – integralmente o parzialmente – al trattamento previsto dalla normativa vigente in materia per la successiva reintroduzione nel circuito commerciale.
Di tali circostanze, che hanno condotto al momento ad un fermo amministrativo dei containers in attesa di ulteriori accertamenti tecnici da effettuarsi nei prossimi giorni con personale dell’ARPA Lazio, si è provveduto ad informare la competente Autorità Giudiziaria, riservandosi di notiziare all’esito delle predette verifiche le diverse ipotesi penali previste dal Codice dell’Ambiente, sia per le non conformità rilevate che per eventuali ipotesi di traffico di rifiuti.
L’operazione si inserisce nel più ampio ambito delle attività condotte a tutela dell’ambiente da parte della Direzione Marittima di Civitavecchia, anche con riferimento al contrasto nei confronti della gestione illecita di rifiuti – specie se connessa al traffico marittimo – competenza che il Codice dell’Ambiente attribuisce direttamente alla responsabilità delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.