Riceviamo e pubblichiamo
La provincia di Viterbo non perde tempo a rispondere, alle domande dei cittadini sul tema della mancata sicurezza stradale della costruenda Autostrada Tirrenica, per i cantieri avviati per il lotto 6A nel tratto di Tarquinia Civitavecchia.
Risponde, ma non spiega che la viabilità secondaria, ovvero la litoranea, la strada del Lupo Cerrino, sono sul progetto della SAT dal 2011, con le evidenti soluzioni di adeguamento minime ed insufficienti a soddisfare l’enorme traffico veicolare, (compresi i mezzi agricoli ed i mezzi pesanti), che invece dovrà sopportare se verrà realizzata l’autostrada a pagamento, considerando appunto che i lavori previsti per le complanari sono al di sotto delle esigenze del territorio.
Basterebbe guardare il tracciato del progetto dell’Autostrada, sul sito web della SAT, sulle carte del ricorso inoltrato da Italia Nostra e dai cittadini di Tarquinia al Tar del Lazio, per capire, come la SAT abbia fatto economia sull’adeguamento della viabilità alternativa, scegliendo addirittura di intervenire prima sul sedime della SS Aurelia, non dopo la messa in sicurezza delle strade alternative.
Vorremmo ricordare al neo assessore Camilli, che sottoscrive il comunicato stampa, che i cittadini lamentano da anni il grave problema della mancata progettazione di una viabilità alternativa all’autostrada, che la provincia di Viterbo ha ignorato e non lo ha mai evidenziato in sede di osservazioni tecniche al progetto SAT.
La Provincia di Viterbo, parla solo dei lavori che interesseranno le strade per la viabilità secondaria, del lotto 6A della Tirrenica, che saranno realizzate entro un anno, ma non considera ammettendo la propria amnesia, che la soluzione non è neanche affrontata, visto che i lavori sulla SS Aurelia sono avviati, e non ha eccepito, pur avendone titolo, la pericolosità dei restringimenti di carreggiata dovuti ai cantieri aperti. Cosa che non si sarebbe verificata se la Provincia avesse chiesto ed ottenuto l’adeguamento della viabilità secondaria, oggi del tutto inadatta per essere qualificata “ viabilità alternativa”.
Considerando poi che l’assessore, come agricoltore, dovrebbe conoscere il problema che riguarda la percorrenza dei mezzi agricoli, che dovranno muoversi sull’unica strada, la SP Litoranea, con tutti gli altri mezzi pesanti che sceglieranno questa percorrenza perché non vorranno pagare il pedaggio. L’attuale Litoranea, in queste condizioni, non è in grado di ricevere tutto questo traffico né di garantire la necessaria sicurezza confermando la palese lesione al “diritto alla mobilità”, sancita dalla nostra costituzione.
Interviene dimenticando che la Provincia di Viterbo non ha mai presentato osservazioni al progetto SAT, né ha fatto proposte sulla viabilità alternativa. Questo modo superficiale di esaminare un problema tanto importante per il presente e per il futuro della maremma, ha sorvolato il problema del pedaggio per i residenti dei comuni interessati: Tarquinia e Montalto di Castro che si troveranno a pagare un pedaggio salato, mentre i Comuni della fascia costiera toscana, con la Provincia di Grosseto, hanno chiesto ed ottenuto l’esenzione dal pedaggio dei residenti. E’ con questa attenzione che la Provincia in primis ed a seguire i comuni interessati hanno trattato il problema?
Gli unici che hanno sollevato il problema sono le Associazioni locali ed Ambientaliste ed alcuni coraggiosi cittadini che hanno firmato il ricorso al TAR del Lazio il tutto nel silenzio assordante della politica e delle istituzioni.
Marco Tosoni
Per il bene di Tarquinia