Manca pochissimo al cambio dell’orario, che, come ogni anno con l’equinozio di primavera, ci riporta all’ora legale togliendoci un’ora di sonno. Alle 2 di questa notte, infatti, bisognerà spostare le lancette degli orologi di un’ora avanti, preoccupazione che pesa sempre di meno sulla società contemporanea grazie alla sincronizzazione con la rete di quasi tutti i dispositivi tecnologici automaticamente pronti al cambio.
Più importante invece l’effetto che avrà sulla vita di tutti i giorni: si dormirà un’ora di meno, ma ci sarà un’ora di luce in più la sera. Domenica, ad esempio, il sole tramonterà “astronomicamente” attorno alle 18.30, ma grazie a questo regime gli orologi segneranno le 19.30.
All’origine di questa convenzione sociale principalmente c’è la necessità di risparmio energetico. Seguendo il sorgere e il tramontare del sole, si cerca di utilizzare quanto più possibile la luce naturale, ritardando in estate l’accensione di luce elettrica nelle ore in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Si tornerà all’ora solare domenica 29 ottobre.