Riceviamo e pubblichiamo
Il 26 febbraio, il Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia ha portato la propria testimonianza di solidarietà all’incontro organizzato da Capalbio e da Grosseto con una carovana che da sud e da nord ha raggiunto Orbetello.
L’incontro ha visto manifestare uniti i sindaci dei comuni attraversati dal progetto, le principali associazioni ambientaliste nazionali e i numerosi comitati che si sono battuti e si stanno battendo per opporsi a questo progetto contro la volontà di Sat di proseguire lo scempio che punta a sostituire la attuale viabilità della statale Aurelia con una autostrada a pedaggio.
L’obiettivo è sempre quello: dire No al progetto di Sat, che sempre più viene riconosciuto approssimativo, privo di vere e proprie complanari per la viabilità alternativa al pedaggio, e che, se realizzato, genererebbe danni incalcolabili all’ambiente, al paesaggio all’economia, all’agricoltura ed al turismo della Maremma.
Unitamente al No all’autostrada si sono levate unanimi le voci che chiedono l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’attuale Aurelia che potrebbe, in questo caso, continuare, in modo più che adeguato a svolgere la sua funzione di asse viario tirrenico con costi di costruzione e manutenzione assolutamente inferiori per la comunità.
I rappresentanti del Comitato di Tarquinia sono intervenuti al dibattito come memoria storica del tentativo di Sat di espropriare il diritto al godimento ed alla fruizione di una arteria stradale da millenni pubblica e pagata con il lavoro ed i soldi degli italiani; nel loro intervento hanno ricordato la resistenza dei cittadini Tarquiniesi che si è protratta in un affollato presidio permanente di 60 giorni ed in numerose e partecipate manifestazioni sulla ex Aurelia nel comune di Tarquinia, per chiedere rispetto al territorio, per una viabilità locale, sottratta dalla Sat.
A Tarquinia si è vinta una sola battaglia, quella che ha ottenuto la realizzazione del ponte sul Fiume Mignone, ottenuta grazie ai cittadini e all’azione del Ministero delle infrastrutture, che seppur tardivamente, dovrebbe essere avviato a giorni. Purtroppo, però si è perduta la guerra contro l’autostrada che invece è stata realizzata, grazie al silenzio assenso delle istituzioni locali.
Hanno inoltre sottolineato a tutti i presenti come l’amministrazione, il sindaco in primis, siano stati deboli, assenti, in quei giorni decisivi, capaci di far finta di non vedere e di non sapere ciò che ora è davanti agli occhi di tutti: un paese, che prima era organicamente collegato e servito da una viabilità principale e di prossimità, è ora isolato e difficile da raggiungere per la sfortunatissima disposizione dell’unico svincolo previsto dalla Sat (la precedente e preziosa uscita sulla carreggiata nord della Aurelia non è mai stata difesa dall’amministrazione ed è andata perduta); la incompleta e inadeguata viabilità complanare costringe i cittadini, ed ancor più i numerosi agricoltori di Tarquinia, a lunghi e tortuosi percorsi per percorrere distanze che prima venivano compiute in tempi molto più brevi e con minor dispendio di carburante ed emissioni; strutture recettive che prima erano facilmente raggiungibili dai turisti ora subiscono un isolamento dovuto alla estrema complicatezza degli svincoli e dei nuovi raccordi; le fasce di rispetto laterali alle carreggiate e le rotatorie degli svincoli che dovevano essere arricchite dalla piantumazione di alberi che nelle fotosimulazioni e nei plastici apparivano sane e verdeggianti sono ora strisce brulle in cui campeggiano piante già prossime al loro ciclo di fine vita; il profilo del paesaggio che prima offriva alla vista del viaggiatore un habitat caratteristico dell’ecosistema maremmano ora è attraversato da un invasivo fronte di asfalto e terrapieni.
A differenza della ignavia e della indifferenza che le istituzioni comunali di Tarquinia hanno a suo tempo riservato ai propri cittadini che legittimamente difendevano il diritto di tutti alla mobilità, il dato positivo della giornata è stata la presenza dei sindaci dei comuni interessati che, se pur in ritardo, indossavano la fascia tricolore, e stavano vicini ai propri concittadini.
Oggi la viabilità locale di Tarquinia è il risultato aberrante delle scelte sbagliate di Sat, che per risparmiare risorse nelle infrastrutture a servizio della viabilità locale, rende la circolazione, insicura, pericolosa, dispendiosa e complicata.
Ancora una volta si è evidenziata l’inadeguatezza di una classe dirigente locale che ha mostrato disprezzo ed incapacità di ascolto del territorio e che ha preferito non essere mai presente a difendere le legittime istanze dei propri amministrati, ben preferendo le posizioni dogmatiche dei rispettivi partiti che avevano già dato il loro si incondizionato a Sat, decidendo così le sorti del nostro territorio. Oggi quei sì politici alla Tirrenica li stiamo pagando interamente solo noi cittadini, ben peggio del pedaggio.
Comitato Per Il Diritto Alla Mobilità Di Tarquinia