Riceviamo e pubblichiamo
Dopo due giorni di manifestazione e ripetute richieste ufficiali alla Sat di fornire la data di inizio dei lavori per la costruzione del nuovo ponte sul Fiume Mignone, alle ore 16 del 26 Gennaio abbiamo ricevuto ancora una volta il silenzio imbarazzante della Sat che dimostra di non saper dare risposte. La notizia apparsa sui giornali nella quale il sindaco si prendeva il merito della realizzazione del ponte, altro non era che una semplice comunicazione del Ministero delle infrastrutture alla Sat in cui si chiedeva di “verificare dal punto di vista tecnico la possibilità di anticipare … la realizzazione di alcune sistemazioni della viabilità secondaria … sì da individuare congiuntamente eventuali procedure autorizzative e le relative coperture economiche.” Queste generiche righe rappresenterebbero la grande vittoria del sindaco che ha dato per certa l’imminente realizzazione di un’opera che ancora non possiede né le procedure autorizzative né le relative e ipotetiche coperture economiche.
Il Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia dopo 24 ore di attesa sulla strada Melledra Farnesiana al freddo scioglie il sit in e vista la conferma che non ci sono reali intenzioni di realizzare il ponte e le relative complanari, si concentra per la prossima iniziativa in occasione della chiusura della strada Melledra Farnesiana.
I cittadini ribadiscono che solo grazie alla grande mobilitazione che per fortuna non si è mai interrotta è stato possibile svelare le false verità che vengono date in pasto alla stampa per rassicurare la cittadinanza con l’intento di demotivare e vanificare i legittimi sforzi e le rivendicazioni della comunità. Rinnovando l’impegno del comitato, ricordiamo al Sindaco che in fondo Cassandra, da lui citata nel comunicato, alla fine aveva ragione e prevedeva ciò che sarebbe accaduto.
La mobilitazione continua e fin quando non ci sarà una risposta seria e documentata il Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia diffida la SAT dal chiudere la strada Melledra Farnesiana anche perché la viabilità cosiddetta alternativa, descritta superficialmente come un ferro di cavallo, è assolutamente inadeguata e allo stato attuale anche al di sotto dei necessari standard di sicurezza stradale.
Comitato per il diritto alla Mobilità di Tarquinia