Riceviamo e pubblichiamo
Dal 7 Gennaio i cittadini sono in presidio a manifestare per il diritto alla mobilità. Dopo le numerose iniziative intraprese come la manifestazione sull’Aurelia del 11 Gennaio, dopo aver fatto informazione sul problema della viabilità alternativa rimasto irrisolto per anni, dopo un incontro con il Prefetto di Viterbo sulla sicurezza stradale seguito da un sopralluogo, dopo la richiesta del crono programma al Commissario governativo, è arrivato il momento per i cittadini di diventare istituzione e decidere il proprio futuro. Per questo il 23 gennaio, alle ore 18, presso Casale Farnesiana, si terrà un Consiglio aperto.
Tutta la cittadinanza e le istituzioni sono invitate a discutere l’argomento all’ordine del giorno: QUALE VIABILITA’ ALTERNATIVA CI ASPETTA? Il ponte sostitutivo sul fiume Mignone per ora non verrà realizzato costringendo tutti ad attendere la realizzazione del prossimo lotto 6B Tarquinia – Pescia Romana: QUANTI ANNI PASSERANNO PRIMA DI VEDERE IL PONTE?
Tutti gli attuali accessi sull’Aurelia verranno progressivamente chiusi e i residenti saranno costretti a percorrere 7,4 km in più a tratta, su strade completamente inadeguate alla tipologia dei mezzi (autoveicoli, mezzi pesanti ed agricoli). Non si tratta di allarmismo: tutto ciò è stato confermato dalla lettera che SAT ha inviato all’Amministrazione Comunale di Tarquinia e dallo stesso Prefetto di Viterbo, che ha incontrato la delegazione del Comitato per il diritto alla mobilità. Anche se il Prefetto si è impegnato a verificare personalmente lo standard di sicurezza delle strade e a rendere pubblico il crono programma dei lavori del cantiere SAT, i residenti devono chiedere di più. Durante l’assemblea verrà presentata e discussa una mozione che dovrà ribadire l’urgenza di far realizzare la viabilità alternativa necessaria per tutti, compreso il ponte sostitutivo sul Fiume Mignone, prima della chiusura degli accessi all’attuale SS Aurelia.
La mozione approvata sarà inviata alla Regione Lazio, alla Provincia di Viterbo, al Prefetto di Viterbo e consegnata al comune di Tarquinia, ai relativi consiglieri di maggioranza e di minoranza perché sia la Conditio Sine Qua Non per garantire il diritto alla mobilità dei residenti di Tarquinia.