Riceviamo e pubblichiamo
Lo scorso 10 febbraio la SAT ha pubblicato l’avviso di avvio del procedimento di approvazione delle varianti del progetto definitivo approvato con delibera CIPE n.85/2012. Verranno sottoposti all’iter approvativo le Varianti del Progetto Definitivo dei tratti Ansedonia – Pescia Romana (Lotto 5A) e Pescia Romana – Tarquinia (Lotto 6B), compresi i progetti integrativi della viabilità del Lotto 6A: il ponte sul Fiume Mignone e le relative complanari di collegamento che il Comitato per il diritto alla Mobilità chiedeva.
Ieri mattina alcuni rappresentanti del Comitato si sono recati presso gli uffici della sede centrale della SAT a Roma, per visionare il progetto dei lavori del Lotto 6B e chiederne copia. Nel progetto, si è potuta constatare la presenza, del ponte, con le complanari di collegamento alle strade di Pantano di sopra e alla SP97, della complanare che collega la zona denominata Taccone, e del tratto mancante di complanare tra il distributore Agip (km 81.700) e la strada per Civitavecchia. Se la SAT ha inserito, seppur tardivamente, questi lavori nel Lotto 6B, è solo grazie a: la nostra presa di posizione critica rispetto al progetto definitivo del Lotto 6A; agli esposti, al ricorso al TAR Lazio, alla denuncia pubblica, che ne è seguita, attraverso la stampa e le manifestazioni di piazza; la creazione di un presidio nelle vicinanze del cantiere, dal quale da più di un mese, giorno e notte, operiamo un monitoraggio sull’avanzamento dei lavori. Abbiamo dimostrato che una protesta non violenta e civile, può ottenere molto se ha dalla sua parte la forza della ragione.
Ma è solo un progetto! Il progetto del Lotto 6B deve essere ancora approvato, chissà quando sarà realizzato. Comune, Provincia, Regione e Ministero delle Infrastrutture, ognuno ha delle responsabilità per il tardivo riconoscimento del ponte sul Mignone come “Opera di Pubblica Utilità”. Se avessero svolto nel migliore dei modi il ruolo istituzionale che compete loro, il ponte a quest’ora sarebbe già in fase di realizzazione, e noi saremmo potuti rimanere a casa, dalle nostre famiglie, invece che a prendere freddo e acqua al presidio. Purtroppo le cose non sono andate così, e mai come oggi siamo convinti della necessità di continuare la nostra lotta, mantenere la posizione del presidio, e continuare ad essere un pungolo affinché le istituzioni non perdano altro tempo. Nei prossimi giorni depositeremo le osservazioni puntuali al progetto che speriamo questa volta il comune di Tarquinia faccia proprie.
Il piccolo grande successo ottenuto con il riconoscimento del ponte come opera di pubblica utilità, non deve farci distogliere l’attenzione dagli altri problemi, connessi alla viabilità, che ancora gravano sul territorio, e che rimangono ancora senza risposta. La progettazione della viabilità complanare continua a prevedere strade inadeguate al traffico sia di mezzi pesanti e ingombranti come quelli agricoli, sia di mezzi civili e pubblici, con strade troppo strette, (4.m di larghezza) che fatalmente creeranno situazioni di rischio, fin da ora facilmente prevedibili.
Il Comitato incassa un grande riconoscimento ma non basta, il passo successivo sarà quello di ottenere che la realizzazione del ponte avvenga all’interno dei lavori del Lotto 6A, e che venga terminato prima della chiusura definitiva della SS Aurelia.
Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia