Riceviamo e pubblichiamo
L’Autostrada, per il Lotto 6A, non sarà un regalo, ma una fregatura, non solo per i cittadini di Tarquinia ma per tutti gli utenti dell’attuale SS Aurelia. Il tracciato è una grave ingiustizia, penalizzante per il territorio, per i residenti, senza una viabilità alternativa, con l’esclusione di intere zone dall’attuale viabilità gratuita della SS Aurelia, per le aziende agricole, turistiche ed agrituristiche che un giorno saranno fuori dalla portata degli utenti che percorreranno l’autostrada. Le ruspe sono al lavoro ormai da un anno, sembra tutto già perduto? Non è così, almeno per la comunità che vuole resistere.
Da un’assemblea dei cittadini sono uscite nuove iniziative, esposti sottoscritti dai numerosi residenti preoccupati, indirizzati al Prefetto di Viterbo, alla procura di Civitavecchia. Il territorio è stato tagliato in due, senza viabilità complanare e continua, sprovvisto di un Ponte del Mignone sostitutivo a quello attualmente in uso alla SS Aurelia.
Il pedaggio? Né la regione Lazio, né il Comune di Tarquinia, si sono imposti nei confronti della SAT, per pretendere come ha fatto, invece, la Regione toscana, per esentare i residenti, da un pedaggio che purtroppo ci costerà circa 0,18 euro a KM.
L’esposto al prefetto di Viterbo, sottoscritto da tantissimi cittadini, chiede di verificare lo standard di sicurezza, utilizzato dalla SAT per le numerose restrizioni di carreggiata, chiusure di incroci a raso, senza sostituirli con rotatorie, strade alternative, specialmente per il problema dei soccorsi (vigili del fuoco, ambulanze), dello scuolabus e dei mezzi pubblici. I cittadini sono allarmati, dalla cappa di silenzio sul crono programma dei lavori, in avanzamento, riscontrando che nessuno si preoccupa di evitare pericoli, e sacrifici dei residenti, delle aziende agricole, turistiche ed agrituristiche di molte zone interessate dal Lotto 6A. Il 25 Novembre, è stato depositato un esposto alla procura della Repubblica di Civitavecchia con oltre 900 firme a sostegno, raccolte nel giro di una sola settimana nel comune di Tarquinia e Civitavecchia.
Intanto si muove qualcosa anche sul versante del Tar Lazio, che ha dato, finalmente, una data per la discussione del ricorso presentato ben 2 ani fa, a firma di Italia Nostra Onlus, e da alcuni cittadini di Tarquinia sull’annullamento della delibera n.7 del 5 /11/ 2011 della Delibera CIPE del 2011, riguardante il lotto 6A, unitamente a quello dei lotti Toscani impugnati contro la delibera CIPE del 27 Dicembre del 2012. La discussione nel merito di entrambi i ricorsi è stata fissata al 9 Luglio 2014, data entro la quale cercheremo di tenere nella massima attenzione di tutti, i motivi del ricorso, compreso quello riguardante, la viabilità alternativa insistente, disattendendo l’art. 16 della Carta Costituzionale che riconosce al cittadino il diritto a circolare liberamente su tutto il territorio nazionale, oltre che all’art. II-105 della Carta dei diritti dell’Unione europea.
Infatti, per quanto riguarda il tratto comunale di Tarquinia, esiste soltanto una viabilità alternativa all’autostrada costituita dalla strada litoranea che parte da Riva dei Tarquini e arriva a Civitavecchia, lato mare. Non esiste invece una viabilità alternativa all’autostrada nella zona che interessa il lato del monte dell’Aurelia, che non dispone di alcuna strada utile per spostarsi da Civitavecchia e Montalto senza utilizzare l’autostrada. Gli abitanti e gli operatori di aziende agricole poste in località “Farnesiana” e “Montericcio” non potranno raggiungere le zone del comune di Tarquinia senza dover percorrere circa 20 km di strada alternativa all’autostrada, visto che i mezzi agricoli non possono accedere sulle autostrade, cosi che a fronte dei 5 km di Aurelia attuali, (dato che l’unico ponte sul Fiume Mignone, oggi è a servizio della SS Aurelia, ma domani ad uso esclusivo dell’autostrada).
È evidente l’intento puramente speculativo perseguito dalla SAT, volto a rendere quanto mai difficoltosa la viabilità ordinaria alternativa in modo da introitare tutto il traffico sull’autostrada a pagamento (c.d. “capture”); quanto detto traspare chiaramente da quanto dichiarato dalla concessionaria stessa nella “Sintesi non tecnica” dello Studio di Impatto Ambientale allegato al progetto, là dove a pagina 8 – con riferimento allo studio del traffico – si legge che “E’ stato quindi effettuato un processo di ottimizzazione dei traffici basato sostanzialmente su due fattori:
- Ottimizzazione del sistema di pedaggiamento al fine di minimizzare la differenza fra il traffico che utilizzerà la nuova infrastruttura e quello pagante;
- Ottimizzazione del tracciato e degli interventi sulla viabilità alternativa al fine di minimizzare il traffico ceduto alla viabilità ordinaria per effetto dell’introduzione del pedaggio”.
L’obiettivo della SAT è evidente: rendere più difficile la viabilità alternativa all’autostrada per catturare il maggior numero di accessi possibili nell’opera a pagamento. La raccolta firme, a sostegno dell’esposto, continuerà ancora, tramite banchetti informativi, dove verrà mostrato il tracciato dell’autostrada e la proposta di viabilità alternativa all’autostrada, che il Sindaco di Tarquinia, pur avendolo a disposizione, non lo ha mai portato all’attenzione degli enti preposti.