Riceviamo e pubblichiamo
Prosegue la protesta creativa del territorio contro la sciagurata ipotesi di localizzazione di un mega impianto di incenerimento di rifiuti sul territorio di Tarquinia, al confine con i territori di Civitavecchia ed Allumiere.
Dopo il flash mob di domenica scorsa nei pressi dell’area del progetto, quando molti cittadini si sono incontrati e hanno composto con il proprio corpo un enorme NO INCENERITORI, questa volta si è passati ad un altro sito pregiato e molto caro a tutti gli amanti delle bellezze naturali del comprensorio minacciato: la Falesia di Ripa Majala.
Parliamo di un luogo affascinante, molto frequentato dal popolo dei climber e degli arrampicatori sportivi, un’imponente parete, dono di antichi vulcani, composta da una tipica roccia dalle molte sfumature di rosso da cui si dominano i poggi che degradano verso il mare.
Proprio con l’aiuto prezioso di alcuni rocciatori locali che difendono e tutelano queste meraviglie della natura, si è proceduto, in piena sicurezza, ad una spettacolare azione che ha permesso di issare sulla cima della costa rocciosa, ad oltre 30 metri di altezza, l’enorme e ormai nota scritta NO INCENERITORI!
Lo scopo del gesto, altamente scenografico, è quello di tenere alta l’attenzione di tutti sul procedimento autorizzativo dell’inceneritore in corso presso gli uffici della Regione Lazio che, in assenza di un’azione politica netta, rischia di arrivare a compimento a dispetto dell’unanime opposizione dei cittadini, dei sindaci, delle attività agricole, produttive e turistiche che sperano in ben altri tipi di investimenti su questo territorio.
L’altro scopo, non secondario, di questa iniziativa è quello di contrastare la disinformazione sottile portata avanzata da alcuni media che cercano di dimostrare la natura inoffensiva dell’impianto con la presenza di una parete artificiale per scalate sul camino di scarico dei fumi. A dimostrazione riportano l’esperienza danese, peraltro fallimentare, dell’inceneritore “Copenhill” che sulla copertura ospita una pista artificiale da sci.
Con questo falso esempio di eccellenza sperano di confondere tutti coloro che dovranno sopportare un mega inceneritore, fonte di pericolosi inquinanti generati dalla combustione dei rifiuti. Il tutto rilanciato dall’ informazione nazionale e – ahimè – anche locale.
Per questo i comitati continueranno la campagna di controinformazione affinché non si parafrasi il vecchio detto “Quando il dito indica il tumore lo stolto e l’affarista guardano lo ski-lift…”
A questo link una analisi indipendente del fallimento dell’esperienza del termovalorizzatore di Copenaghen: http://www.perilbeneditarquinia.it/2019/12/07/termovalorizzatore-a-tarquinia-continuano-i-flash-mob-contro-gli-inceneritori-e-i-loro-falsi-miti/
Proseguiranno anche i flash mob con lo striscione per far conoscere a tutti i luoghi più belli che la natura generosamente ci ha offerto, gli unici che possono migliorare la qualità della nostra vita e che ci chiedono di essere difesi. Non abbassiamo la guardia e affermiamo, sempre più decisi: NO INCENERITORI!
IN Onlus Sezione Etruria
Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia
Comitato per la difesa della Valle del Mignone
100% Farnesiana
Bio Ambiente Tarquinia
Forum Ambientalista