“Non ho risposto prima perché aspettavo bene di capire cosa volesse fare Giulivi: ricordavo la sua dichiarazione ad inizio campagna elettorale secondo cui in caso di mancata vittoria al primo turno non avrebbe partecipato al ballottaggio. Ora che sappiamo la nuova versione, quella per cui secondo lui il popolo si è già espresso e per cui la legge gli impedisce di non partecipare, penso di poter catalogare quell’uscita tra le tante boutade che ha detto in carriera”. Gianni Moscherini non si dà affatto per vinto, e apre la corsa al ballottaggio con la verve elettorale che lo contraddistingue.
“Inutile che il mio avversario si faccia troppi sogni – continua riferendosi a Giulivi – o che mi immagini collaborativo all’opposizione: si metta in testa che ha perso, che non sarò io dei due quello in minoranza”.
La chiacchierata, poi, passa su temi politici. “Non farò alcun apparentamento, nella maniera più assoluta. – risponde ad apposita domanda – Io le giunte non le faccio sino al giorno dopo il risultato delle elezioni. Vedremo se, poi, potranno farsi accordi con altri gruppo interessati a lavorare per il bene della città, confermando la mia volontà di essere il sindaco delle larghe intese: ma io non faccio la giunta prima”.
“Sto lavorando perché Tarquinia capisca che serve un cambiamento, e mi pare di intuire che la città lo ha capito. – conclude – Certo non può darglielo chi ha fatto il sindaco per cinque anni senza ricevere nemmeno i cittadini che ne avevano il bisogno”.