(s.t.) “Non sono un candidato che scende in campo per fare la guerra a qualcuno solo per amore di una fascia tricolore da indossare: se ho detto sì, due anni fa e oggi, è perché scoprendo questa città vi ho visto un panorama di lavoro da svolgere che mi affascinava, e sono pronto ad essere il primo che tira la carretta per realizzarlo”. Due anni dopo, Gianni Moscherini torna a parlare di programma elettorale e, al secondo tentativo di scalata al Comune di Tarquinia, ripropone un insieme di progetti che necessariamente non può differire troppo da quanto prospettato appena ventiquattro mesi fa. “In effetti da allora i problemi sono anche un po’ peggiorati. – le parole del candidato – Ma il fascino della città e di questa sfida è intatto”.
E si riparte, come allora, dalle spiagge e dalle loro potenzialità inespresse, ma stavolta in modo più prioritario irrompe l’Università Agraria, “che se gestita con senso civico e equilibrio è fonte di ricchezza vasta. Ed invece si è distrutta ogni potenzialità di sviluppo, in questi anni”. Su una cosa, però. Moscherini vuole essere chiaro. “Continuano a dire di me che presento proposte infattibili e irrealistiche? Lo dicevano anche al porto di Civitavecchia, quando feci il progetto: poi però dovettero chiedermi scusa perché in quattro anni ho realizzato opere per centinaia di miliardi, rendendo quello per il primo scalo croceristico del Mediterraneo. Tra merci e passeggeri, dal porto di Civitavecchia transitano cinque milioni e mezzo di persone: e come è possibile che nessuno di questi si ferma a Tarquinia?”
Da qui, insomma, inizia a snocciolare il programma, che parte naturalmente dal suo cavallo di battaglia. “Realizzare un braccio a mare di circa un kilometro e mezzo al confine tra San Giorgio e le Saline, per proteggere la spiaggia e creare, oltre a un porto turistico per barche e yatch più o meno piccoli, anche l’attracco per una nave da crociera di piccole dimensioni: massimo 300 passeggeri, tutti ricchi. Eppoi San Giorgio, per dignità a chi ci vive e per renderlo il luogo meraviglioso che può: per farlo, va applicata subito la legge 28/80, che risposti al comune l’autorità per ridisegnare quella realtà urbanistica meravigliosa”. Un progetto generale, da cui non restano fuori le Saline, “con la riattivazione della produzione del sale e la realizzazione di un centro per la talassoterapia”, e Porto Clementino, “da restaurare e rendere centro per i pescatori”. Infine, l’aeroporto: “Da tempo – confessa Moscherini – lo immagino nel retroporto: sarebbe il perfetto ponte tra Cina, Europa e Africa per le merci, ma a quel punto anche un ottimo scalo passeggeri per il turismo dalla Cina”.
Non mancano i punti salienti del programma scorso, dal recupero dell’ex polveriera e della cartiera al polo sportivo sulla costa. Su due punti Moscherini entra però più nel dettaglio . “Sulla tassa di soggiorno – afferma con chiarezza – sono nettamente contrario: i turisti vanno incentivati a venire e soprattutto a tornare, non il contrario. Sulla Trasversale, invece, sono d’accordo con Celli: non la si più fare sulla Valle del Mignone. La strada c’è già, ed è l’Aurelia bis: si obblighi l’Anas a fare una strada in parallelo o a raddoppio rispetto a quella che c’è”.
“La scorsa volta ci accusavano di progetti troppo ad ampio respiro – conclude sul tema programma Moscherini – per cui stavolta dichiariamo anche alcune manovre che metteremmo in campo subito dopo l’eventuale vittoria: riduzione delle tasse comunali, soprattutto per le attività produttive; realizzazione di parcheggi, anche sfruttando i progetti già pronti in Comune, facendo pagare chi viene in visita e rendendoli gratis per i residenti; affidamento di progetti a giovani neolaureati della città”.
In apertura, Moscherini aveva speso due parole anche sugli accordi politici recentemente annunciati con Manuel Catini e la sua lista Obiettivo Comune e con Alberto Riglietti e Fratelli d’Italia: “Sono due fatti per me straordinari. – le parole di Moscherini – Intanto perché contribuiscono a realizzare quell’obiettivo di aggregazione, secondo un modello già messo in campo due anni fa e, con le stesse modalità, anche a Civitavecchia, cercando di costruire un movimento di persone e liste che vogliono dare un contributo di azioni e di qualità professionali per rifare il territorio. Poi, mi fa felice politicamente: perché Manuel, pur venuto con una lista civica, è comunque anche il responsabile a Tarquinia di Forza Italia. Riglietti ha fatto anche di più: si è confrontato con il suo partito, quello che lo aveva candidato a sindaco, e con i suoi amici di Fratelli d’Italia hanno riflettuto e scelto di rafforzare la politica del fare. E se domattina qualche altra lista civica preesistente o che dovesse nascere, anche di sinistra, volesse bussare, troverà le porte apertissime”.