Riceviamo da Maurizio Sandro Conversini e pubblichiamo
Caro Mazzola non sono d’accordo. Votare il candidato della Lega significa votare la Lega, una forza politica che per cultura e ideale è l’antitesi del centrosinistra. Significa rinnegare la nostra storia, le nostre battaglie e la nostra identità e soprattutto la nostra memoria.
Non ci sto a paragonare questa stagione politica, a quella del mio primo mandato. Al tempo fummo protagonisti di un accordo politico, tra forze democratiche, tra persone elette dalla popolazione, qui di politico non c’è nulla, purtroppo siamo agli accordi tra persone che non sono mai una buona cosa.
Rispetto la tua idea, ma non credo sia corretto spendere il mio nome per coprire le tue scelte attuali e rigorosamente personali, non voglio essere tirato per la giacca in questo momento così delicato.
Trovo corretto che il PD abbia compiuto con grande umiltà, un passo indietro per cercare di farne due avanti. I simboli spesso dividono, oggi per contrastare il fenomeno “Lega” occorre l’unità del centro moderato con le forze della sinistra progressista. Aprire ad un’area più ampia oltre il partito è una richiesta che arriva da molti.
In questi mesi non ho aspettato che qualcuno mi chiamasse, ma ho partecipato alle assemblee, ho parlato con persone e gruppi politici, naturalmente del centrosinistra e ho avvertito l’esigenza di superare i simboli, per mettere insieme chi oggi non si riconosce nel populismo di destra delle altre forze politiche, capace solo di creare odio tra la gente in contrasto con la nostra Costituzione, e questo non significa non esserci ma vuol dire esserci in maniera intelligente.
Forse è presto per parlare di candidature, ma non credo che Sandro Celli abbia sempre e solo sbagliato i tempi, credo che invece ci sia sempre stato, quando le cose andavano bene e quando le cose andavano male, come oppositore fermo e come amministratore serio, e insieme ad altri si è fatto carico di ricostruire il partito dopo le recenti macerie. Se il candidato fosse lui sarebbe certamente una candidatura spendibile e legittima che andrebbe sostenuta da tutti.
Non so se mi metti tra i tuoi maestri, ma questa volta compagno Mazzola hai sbagliato intervento, e non mi sento di poter dire che l’allievo ha superato il maestro.
Maurizio Sandro Conversini