Riceviamo da Luigi Caria e pubblichiamo
E’ iniziata la campagna elettorale, in vista delle elezioni europee e del rinnovo del Consiglio Comunale della nostra città. Presentate le liste ed i candidati a sindaco, iniziano le dichiarazioni, più o meno roboanti e si promette il .. “nuovo”. Nuovo non è sicuramente Alessandro Giulivi che è già stato anni fa sindaco di Tarquinia. Di nuovo c’è che ha cambiato partito e si è riciclato in salsa padana. Da Berlusconi è passato a Salvini. La Lega tira sicuramente di più dell’ormai “decotto” Cavaliere di Arcore e per Giulivi sono scesi in campo i pezzi da 90: prima il ministro Centinaro, poi addirittura Salvini in persona. In ogni caso dirsi leghisti ti dà più libertà. Non bisogna nemmeno fingere di non essere razzisti e reazionari. Della passata amministrazione di Giulivi si ricorda soprattutto il debito lasciato alla Multiservizi e sinceramente non si comprende perché se Giulivi dovesse diventare primo cittadino, cambierebbe qualcosa rispetto al passato. Nuovo non è nemmeno Gianni Moscherini, (già socialista, poi di Forza Italia). E’ stato addirittura sindaco di Civitavecchia, anche se oggi nessuno se lo ricorda. L’ elezioni ci sono anche a Civitavecchia perché li non si è candidato? E magari ci sarà pure un motivo! Abbiamo già visto come la coerenza sia merce rara, nella politica attuale, ma noi, permetteteci continuiamo a rimanere colpiti dal fatto che una persona di passate tradizioni socialiste e di sinistra si faccia appoggiare nella sua corsa elettorale da Fratelli d’Italia. Appare quindi chiaro come, al di là delle sfavillanti promesse, delle cene più o meno pregiate (a seconda di quanto sia grande il “pacchetto” di voti che interessa), dei nomi accattivanti delle liste (esiste pure un “cantiere della nuova politica”), dietro tutto ciò, c’è il completo, invariabile armamentario della destra. Tutti, proprio tutti, i cliché di sempre, col solito modo di intendere e praticare la politica, con l’ideologia del privato e del diritto di arricchirsi innanzi tutto (ma per ognuno che si arricchisce oltre misura, si impoveriscono in 100!), del “divide et impera” per i poveracci, per coloro che lavorano e per quelli che un lavoro non ce l’hanno, per le donne, i pensionati, i giovani senza prospettive, indicando come “colpevole” di volta in volta questa o quella categoria di cittadini (ieri i meridionali, oggi gli stranieri), ma mai i veri detentori del potere economico: gli speculatori finanziari ed il grande capitale. Per questo il nostro invito principale agli elettori ed alle elettrici di Tarquinia è quello di ragionare con la propria testa, di non credere alle illusorie promesse elettorali, di non delegare al solito politico di turno, ma di essere protagonisti in prima persona. I comunisti di Tarquinia, con coerenza e senso di responsabilità hanno lavorato per unire la sinistra e le forze civiche e sociali di progresso, forti degli ideali e delle convinzioni di sempre: dignità del lavoro, solidarietà sociale, valorizzazione del bene comune, ed hanno scelto con convinzione di appoggiare la candidatura a sindaco di Maurizio Conversini e di essere presenti nella lista civica unitaria che lo sostiene.
Partito Comunista Italiano sezione di Tarquinia
Luigi Caria