Riceviamo da Giancarlo Capitani e pubblichiamo
Dieci giorni. Dieci giorni ancora prima della ennesima disfatta del centro-sinistra tarquiniese. Da una parte il Pd, con il candidato Celli ; dall’altra il Movimento Civico, con il candidato Conversini. Sullo sfondo lo scenario di due anni fa, che ipotizza di nuovo un probabile ballottaggio tra due destre, quella di Moscherini e quella di Giulivi.
Non c’è più tempo per capire di chi siano state le colpe, per capire chi ha cominciato prima, per fare dietrologia o addossare eventuali responsabilità. Serve invece, ed urgentemente, assunzione di responsabilità , quella si, per trovare in fretta una sintesi, una soluzione condivisa e vincente.
In politica bisogna mediare, moderare, scomporre e ricomporre il quadro mille volte. E soprattutto serve non lasciare nulla di intentato, fino alla fine. Due galantuomini, due politici seri ed esperti, Celli e Conversini. Facciano allora non un passo indietro, ma uno di lato, per farne fare due in avanti ad una intera comunità politica, quella del centro-sinistra tarquiniese, che da più parti invoca una soluzione unitaria ed in grado di sconfiggere le destre.
Bene una terza persona che possa unire; benissimo il nome di Alessandro Dinelli, persona stimata e garanzia per tutti di affidabilità, capacità e provata esperienza, doti che ci auguriamo l’amico Alessandro possa accettare di mettere al servizio dello schieramento ampio che glielo chiede. In ogni caso, trovino loro, Celli e Conversini, nelle prossime ore, la modalità più opportuna per mettersi l’uno al servizio dell’altro, con le rispettive squadre, con un colpo di reni che sappia superare personalismi e arroccamenti, evidenziando e valorizzando ciò che li unisce, più che ciò che li divide. Idee e programmi, uomini e donne in grado di dare un buon governo a questa città. Gli elettori del centro-sinistra tarquiniese, e forse l’intera città, gliene renderebbe merito. Come Moderati e Riformisti siamo pronti a dare il nostro contributo, per vincere, INSIEME.
Giancarlo Capitani – Moderati e Riformisti