Alessandro Giulivi è, per la seconda volta – a distanza di diciassette anni dalla prima – sindaco di Tarquinia. Se, dodici anni fa, il ballottaggio gli era stato fatale, per soli 56 voti, contro Mauro Mazzola, stavolta il secondo turno lo premia contro Gianni Moscherini, che invece patisce il secondo stop in due anni dopo quello nel duello contro Mencarini del 2017. Manca ancora l’ufficialità dei dati, ma l’andamento dello spoglio appare garantire un margine rassicurante.
Sessantenne, pilota comandante di elicottero e fondatore dell’odierno Gruppo Elitaliana – realtà che si dedica all’attività elicotteristica dedicata allo svolgimento del Servizio Elisoccorso – aveva dopo la sconfitta del 2007 abbandonato la politica, salvo tornare in campo nell’autunno scorso come coordinatore a Tarquinia per la Lega. Il preludio alla candidatura, sostenuta al primo turno da tre liste e culminata con la vittoria di questa sera dopo che, due settimane fa, si era fermato al 33,72%, contro il 24,30% del più diretto rivale.
Recuperare, rigenerare, riprogettare: queste le tre parole cardine del programma elettorale del neo sindaco cittadino, che nelle battute finali della campagna elettorale ha annunciato la pace fiscale come primo provvedimento, promettendo poi battaglia su temi come autostrada e Talete. Proprio a cavallo tra primo e secondo turno, in tema di squadra di governo, aveva annunciato la nomina, in caso di vittoria, di Luigi Serafini come vicesindaco. Per il resto, lui stesso ha parlato di ricorso a assessori esterni in base alle competenze mancanti in quella che è la squadra di consiglieri che lo ha sostenuto, anche se pare probabile il ritorno di Martina Tosoni all’assessorato alla Cultura, con più voci che parlano invece di Federica Guiducci alla presidenza del consiglio. Ci sarà tempo, però, per parlare della composizione della giunta, in attesa di capire se già stasera il candidato vincitore rilascerà o meno delle dichiarazioni.